7.5
- Band: ALKALOID
- Durata: 01:13:01
- Disponibile dal: 17/03/2015
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Dal terremoto avvenuto in casa Obscura che ha portato ad uno sconvolgimento totale della line-up della band tedesca sono nati gli Alkaloid, composti per l’appunto dai membri degli Obscura senza Steffen Kummerer. Quindi in questo nuovo progetto troviamo i due ex-Necrophagist Hannes Grossman e Christian Münzner (rispettivamente dietro alle pelli e alla chitarra) e l’attuale Obscura, Linus Klausenitzer al basso. A completare la formazione Danny Tunker come seconda chitarra (Aborted, ex-Detonation e God Dethtoned) e infine il vocalist dei Dark Fortress, Florian Magnus Maier con il suo stile inconfondibile. “The Malkut Grimoire” è dunque sulla carta un debutto, ma logicamente le aspettative sono abbastanza alte non trattandosi di una band di novellini, anzi! Ma le nostre pretese di qualità non sono per nulla rimaste deluse, e ci siamo trovati alle prese con un album piacevole, dinamico, melodico e adrenalinico e moderno. Dato quasi per scontato che la radice principale è comunque un progressive death metal figlio degli Obscura e Necrophagist, troviamo che l’apporto del vocalist sia pressoché fondamentale nel donare un respiro più ampio al sound rendendolo contaminato e vario con le classiche parti growl, ma anche con chorus melodici e teatrali frangenti parlati a donare un taglio vagamente intellettuale al tutto. Detto ciò, ovviamente, bisogna analizzare anche le trame chitarristiche, grandi protagoniste da sempre in questo genere e in particolar modo nei vari progetti capitanati da Christian Münzner. Ciò che più ci ha colpito piacevolmente è la varietà di soluzioni e suoni adottati: non più una corsa contro il tempo alla ricerca del riff più articolato, bensì una visione d’insieme ancor più lucida e di ispirazione classicamente progressive. Quest’anima prog a 360 gradi sembra essere il vero motore trainante di questo progetto, si prenda ad esempio la suite “Dyson Sphere” composta da quattro capitoli dove tutta la band si lancia in variazioni che ci portano alla mente le influenze ed i generi più disparati: dalle esplosioni sonore degli Shadow Gallery passando per le voci filtrate alla Cynic finendo persino a certe ritmiche sbilenche e particolareggiate alla Tool. Se dovessimo trovare un difetto a questo platter forse tireremo in ballo una durata un po’ eccessiva: oltre un’ora di musica complicata e articolata non è esattamente una passeggiata da affrontare, tuttavia dobbiamo anche riconoscere che non abbiamo riscontrato dei particolari cali di tensione. Certo “The Malkut Grimoire” è uno di quei lavori che può regalare tante emozioni agli appassionati di progressive metal estremo e non solo, inoltre apre a nuovi scenari e spiegazioni circa lo split avvenuto con Kummerer: se quello che suonano gli Alkaloid era ciò che sarebbero potuti diventare gli Obscura, chissà come suonerà il nuovo di questi ultimi. Soltanto il tempo ci darà delle risposte, per il momento godiamoci questo platter per quello che è: un signor debutto!