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- Band: ALL BORO KINGS
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Etichetta:
- Century Media Records
Prima di tutto una breve lezione di storia. Nei primi anni novanta l’underground newyorkese diede alla luce due tra le bands più interessanti del panorama hardcore melodico di tutti i tempi, sto parlando degli storici Mucky Pup e dei poco fortunati ma non meno degni di nota Dog Eat Dog, resi famosi dal tormentone tutto rap e sax dal titolo “No Fronts” che per mesi e mesi ha ruotato nei principali contenitori musicali dei principali media internazionali. Non è un caso che il secondo album di questa celebre band, datato 1994, fosse intitolato “All Boro Kings”, visto che alcuni componenti della band che mi sto accingendo a recensire facevano appunto parte degli stessi Dog Eat Dog, con particolare riferimento al chitarrista-cantante Danny Nastasi, che tuttora fa anche parte dei già menzionati Mucky Pup, da poco reduci di una tanto attesa reunion. Bene, ora che abbiamo fatto luce sul glorioso passato dei componenti di questa band veniamo alle presentazioni ufficiali: dopo aver firmato un importante contratto con Century Media gli All Boro Kings sono entrati nei Big Blue Meenie Studios del New Jersey nel gennaio di quest’anno per registrare il disco di debutto intitolato “Just For The Fun Of It”, un titolo che lascia chiaramente intendere che la voglia di divertirsi e di far musica di questi quattro yankees non si è mai spenta. Le buone intenzioni sono presenti ed inequivocabili, ma ad un primo ascolto mi sono chiesto immediatamente se ci fosse veramente bisogno di un disco come questo. In un epoca di post-grunge e di nu-metal, riproporre un genere così poco avvezzo al compromesso, così marcatamente old-school potrebbe essere un passo falso, ho trovato la proposta di questi All Boro Kings più che azzardata, sicuramente non potrà che scuscitare scalpore tra le file degli appassionati del genere, ma per quanto riguarda il resto del pubblico ritengo che l’effetto sarà quello di un’arrampicata a mani nude e insaponate su una levigatissima parete di cristallo. Tutti i brani possono essere considerati validi ed interessanti, specialmente la title track e l’ottima “Blowin’ Smoke” un song energica e fresca, con un inciso memorabile in cui a tratti spicca il suono inconfondibile del sax di Scott Mueller, quasi un tacito tributo ai Dog Eat Dog, e con la partecipazione straordinaria del loro ex frontman John Connor. Segue un brano decisamente troppo easy, intitolato “It’s All Good” che probabilmente finirà per far storcere il naso anche fans dell’hardcore più melodico, ma subito dopo il disco si impenna nuovamente con “The Rat”, un brano che sembra fatto apposta per scatenare il mosh più sfrenato. Se pensate che il “party-core” di questi All Boro Kings possa essere di vostro gradimento, se le feste a base alcoolica sono il vostro pane quotidiano, non esitate e compratevi questo bellissimo disco.