5.0
- Band: ALL FOR METAL
- Durata: 00:37:54
- Disponibile dal: 07/07/2023
- Etichetta:
- AFM Records
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Ricordiamo ancora quando lo scorso anno, in giro per vari festival in terra teutonica, vedevamo ovunque banner e striscioni della AFM Records con in bella vista l’annuncio in pompa magna del nuovo progetto All For Metal, di cui l’unico membro riconoscibile era il possente vocalist Tim Schmidt (Asenblut). Inutile dire che ci siamo immediatamente interrogati sulla natura di questa probabile operazione commerciale, soprattutto alla vista di una sorta di riproposizione plastificata del tipico look a base di cuoio e spade, reso celebre da leggende come i Manowar e recentemente scimmiottato con fare discutibile da numerose formazioni da prendere più o meno sul serio, tipo i Brothers Of Metal, per dirne una.
Ebbene, a distanza di un anno ci troviamo tra le mani l’esordio “Legends”, i cui esecutori, che ci risultano ancora semi-sconosciuti, vengono disposti con una sorta di ‘formazione a sei’: una batteria, un basso, due chitarre e ben due voci di natura differente (una pulita e squillante e l’altra più bassa e ruggente), con in più un occhio di riguardo per l’estetica, considerando la prestanza fisica dei due frontman, in linea coi loro differenti approcci vocali.
L’album, dopo anche solo pochi ascolti, si palesa esattamente per quello che è: un insieme opinabilmente simpatico delle componenti più banali e stereotipate dell’heavy/power metal europeo, e questo indipendentemente che si prenda in analisi la musica, i testi o il look adottato. Ci sono riff semplici, ritmiche che non accelerano mai oltre un certo limite, atmosfere da cartone animato fantasy e ritornelli più che orecchiabili, appositamente pensati per farsi canticchiare come dei tormentoni, agitando una daga in salotto a cavallo di un tavolino.
Tutto questo, insieme alla enorme pubblicità, ha permesso a questo progetto di divenire popolare tra gli amanti della connotazione più effimera e campanilistica di quello che viene etichettato come ‘metal epico’ oggigiorno, e, volendo analizzare i pezzi più da vicino, potremmo partire proprio da quello che porta il nome della band stessa: “All For Metal” è paradossalmente l’estratto più riuscito, in quanto svolge perfettamente il suo ruolo di ‘brano annunciatore’ di disco e formazione, grazie al suo simpatico ritornello e a una musicalità banalotta, ma in fin dei conti non sgradevole. Man mano che si va avanti, tuttavia, la situazione peggiora e sembra che nemmeno la qualità modesta della opener venga eguagliata: “Goddess Of War” somiglia a una quantità esagerata di midtempo analoghi, e in sto caso con poco mordente, mentre “Born In Valhalla”, “Raise Your Hammer” e la più tardiva “Mountain Of Power” si adagiano sulla riproposizione continua di titolo e concetto basilare, senza però alle spalle un sound accattivante a sorreggere un testo che, in compenso, farà sicuramente contenti coloro che amano sfoggiare simboli norreni alle fiere o ai festival più famosi. “Hear The Drum” e “Run” sembrano invece, con un po’ di fantasia, due pezzi mediocri e stilisticamente tipici di una formazione con voce femminile, sulla falsariga dei Nightwish, anche se si tratta di considerazioni non così immediate, in quanto tutti i brani tendono a somigliarsi e a far leva sui medesimi elementi, senza però lo stesso piglio delle realtà che cercano di citare e/o parodizzare (non è nemmeno ben chiaro l’intento, in effetti), tra cui gli svedesi Hammerfall, presenti anche nel titolo di “The Day Of The Hammerfall”, la quale precede la ballad conclusiva “Legends Never Die”, tanto scolastica quanto fuori luogo nella sua posizione. Il tutto peraltro finisce senza aver mai preso davvero il volo e senza proporre nessuna parentesi degna di una menzione particolare, nemmeno per quanto riguarda la componente tecnica; anzi, a dirla tutta abbiamo trovato una notevole piattezza di fondo, e questo vale sia per le canzoni, sia per le singole prove.
Un giudizio forse severo, eppure si tratta proprio delle parole che ci sovvengono nell’accorgerci della facilità con cui progetti analoghi tendono ad emergere, magari grazie ad una gimmick dal piglio facile, oltre agli immancabili investimenti da parte della label di turno, col risultato di far apparire il metal più epico e melodico come qualcosa di puerile e ridondante. Eppure, possiamo garantirvi che nel power metal c’è ancora moltissima qualità e cercando bene si può incappare in realtà decisamente più capaci e convincenti, in grado di proporre intrattenimento, esecuzione e doti compositive con tutta l’ispirazione necessaria.
Per quanto riguarda gli All For Metal, magari ciò che a noi risulta stucchevole e pensato unicamente per la diffusione a base di intrattenimento facile, ad altri potrebbe anche fornire svariati minuti di divertimento senza pretese. Forse.