7.0
- Band: ALL HELL
- Durata: 00:41:07
- Disponibile dal: 14/04/2017
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Audioglobe
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Se vi sentite orfani dei Mötorhead e gloriosamente ignoranti – almeno in termini musicali – pare evidente come una nuova certezza si stia ormai guadagnando prepotentemente spazio nei nostri cuori di metallo. Giunti al terzo full length in tre anni, gli All Hell continuano imperterriti con la loro putrida e accattivante proposta a base di black’n’roll contaminato e trascinante. Partendo con gli inevitabili paragoni del caso, possiamo dire che la band riesce a rendere credibile quella formula che i Chrome Division hanno solo sfiorato; una formula che non richiede chissà quali analisi musicali, né tantomeno ci spinge ad approfondire la Weltanschauung sottesa a titoli che occhieggiano a mostri succhiasangue (“Vampiric Lust”), atmosfere crepuscolari e – per quanto ci pare di capire – una sana necrofilia. “The Grave Alchemist” (nomen omen, appunto) è una cavalcata di riff fulminanti, ritmiche quasi d-beat e voce graffiante declinata in dodici capitoli, che ci fa subito desiderare di ascoltare il trio americano live, godendo dell’occasione per prendere amorevolmente a gomitate la gentaglia intorno a noi. A parte l’ideale richiamo alla band di Lemmy, che scende anche lungo la filiera di Sodom & co. (la timbrica di Jacob Curwen deve molto alla lezione di Angelripper), ci sono echi dei Misfits del periodo più hardcore, per esempio negli stop’n’go di pezzi come la title track o nella furia della strumentale “Elixir”. Fanno capolino i Venom (ancora “Vampiric Lust”) e persino la cupezza glaciale dei Celtic Frost, come in “Wed The Night” o nel fill-in da brividi presente in “Return Of The Reaper”, solo declinata a un sorriso maligno. Nulla è cambiato, insomma, dal precedente album, e le variazioni tra i brani sono minime, quelle che ci lasciano la sicurezza di un sound azzeccato. La loro marcia proposta continua a funzionare efficacemente e a mostrare che si può essere derivativi con un’anima, nera come la pece, ovviamente.