ALL HELL – The Witch’s Grail

Pubblicato il 11/06/2019 da
voto
7.0
  • Band: ALL HELL
  • Durata: 00:39:09
  • Disponibile dal: 07/06/2019
  • Etichetta:
  • Prosthetic Records
  • Distributore: Audioglobe

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Dietro una copertina fumettosa e dall’aria vagamente vampiresca come quella del precedente album, gli All Hell tornano tra noi con un lavoro che, fin dall’intro iniziale, mostra un loro lato parzialmente più cupo. Nessuno stravolgimento complessivo, per fortuna: i riff sono sempre il punto di forza del trio, così come la matrice black-n-roll, ma parallelamente a un lotto di brani fedelmente collocati nel solco della loro produzione (“Sorcery And Sanctity” su tutti) notiamo la crescente presenza di chitarre ribassate e l’aumento di velocità in alcuni brani: per esempio “Black Blood”, che sfiora lidi thrash d’antan, o la frenetica “Fleurs Du Mal”; c’è poi come sempre posto per il potenziale anthem, qui rappresentato dall’esaltante cavalcata di “Where Devils Once Danced”, che sia nel ritornello che nelle cadenze fangose ci riporta alla mente i compianti Necrophagia e la loro “Hexen Nacht”. E gli altri elementi scontati di questo gustoso menù? Tranquilli, resta anche a questo giro possente l’ombra di un paio di Tom: parliamo chiaramente, da una parte, dell’Angelripper dei Sodom, nume tutelare dei brani più sfrenati, dove sono proprio  il basso pulsante e la voce al sapore di cartavetrata a emergere (“Tonight We Ride”, “Into The Trees”); e dall’altra di Tom G. Warrior, e come altro potrebbe essere per chi evidentemente non ha ancora abbandonato la frangia, i pantaloni elasticizzati e il gilet di jeans con le toppe? Ascoltate la conclusiva “The Invisible World”, dove gli All Hell sforano i nove (!) minuti di durata estendendo il loro putrido approccio punk ai limiti della suite avantgarde, almeno per i canoni del genere, tra l’inserimento di ossessivi stacchi in mid-tempo, improvvise accelerazioni e crescendo di batteria ricercati, giù fino al finale dotato di una potenza epica sui generis. Il rischio di stancare all’alba del quarto full-length (troppo) simile ai precedenti, per quanto con una formula azzeccata, era alto; ma con queste piccole novità i tre marcioni americani hanno azzeccato il giusto tocco di freschezza.

TRACKLIST

  1. Là-Bas (Rêve noir)
  2. Sorcery And Sanctity
  3. Tonight We Ride
  4. Black Blood
  5. Into The Trees
  6. Where Devils Once Danced
  7. Fleurs Du Mal
  8. Marble Embrace
  9. The Witch's Grail
  10. The Invisible World
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