8.0
- Band: ALLEGAEON
- Durata: 01:13:12
- Disponibile dal: 09/23/2016
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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Grande potenza, tecnica raffinata, e quel tanto di dolcezza che non guasta mai. Una descrizione del genere potrebbe accompagnarsi ad un top-player del pallone o ad una supercar, ma rende bene l’idea anche di come suonino gli Allegaeon, capaci di crescere disco dopo disco nonostante una prolificità compositiva ben superiore alla media. “Proponent For Sentience”, quarto album in sei anni di carriera, riprende là dove “Elements Of The Infinite” ci aveva lasciati, allargando ulteriormente i propri confini sonori del ‘futuristic melodic technical death metal’, definizione di per sé ampia ma che comincia a stare stretta. Se a livello concettuale il tema di fondo resta quello fantascientifico (con particolare attenzione alla classica diatriba uomo – macchina), dal punto di vista musicale lo spettro d’azione si amplia, passando dagli Arch Enemy (chiamati in causa nell’opener “Proponent for Sentience I – The Conception”) ai Rush (coverizzati nella conclusiva “Subdivisions”). Nel mezzo, il quintetto del Colorado spazia senza soluzione di continuità dai blast-beat al flamenco, in un melting pot che può ricordare una versione swedish death degli August Burns Red, al netto della componente core e con in più un tocco epico-progressivo. Gran parte del merito va alla coppia d’asce Burgess / Stancel, ma una menzione d’onore spetta stavolta anche al cantante Riley McShane, new entry in grado di ampliare la gamma di soluzione dietro al microfono (si sentano in proposito le super-catchy “Of Mind and Matrix” o “The Arbiters”), arrivando anche a cimentarsi con le clean vocals. L’ospitata di Speed Strid, presente insieme al chitarrista degli Scar Symmetry nell’ultima parte della title-track, rappresenta la classica ciliegina sulla torta, certificando l’ulteriore passo avanti del quintetto del Colorado, giunto con “Proponent For Sentience” (superiore, col senno di poi e se pur di poco, al suo pur ottimo predecessore) alla definitiva maturazione. Se amate le band sopra citate – ma anche Darkest Hour o Mors Principium Est, per citare due esponenti delle correnti ‘moderniste’ e ‘classiciste’ del melo death svedese -, prestate loro un paio d’ore dei vostri ascolti, certi che sarete ripagati con gli interessi.