voto
7.0
7.0
- Band: ALLTHENIKO
- Durata: 00:49:01
- Disponibile dal: //2008
- Etichetta:
- My Graveyard Productions
- Distributore: Masterpiece
Streaming non ancora disponibile
A due anni di distanza da “We Will Fight”, tornano gli Alltheniko con un’altra colata di puro metallo incontaminato in stile eighties. Undici brani che non lasciano spazio a sperimentazioni o modernismi, ma che, al contrario, puntano su un mix tra il metal classico europeo di Judas Priest, Grave Digger, Rage, Primal Fear e quello d’oltreoceano più thrashy di Exciter e Metal Church. Il gruppo è maturato rispetto ai passati lavori e lo si sente dalla cura maggiore negli arrangiamenti e una più ispirata alternanza tra parti aggressive e altre più melodiche, sebbene permanga una certa banalità nei testi. Più convincente in questo lavoro la prestazione vocale di Dave Nightfight, bravo nel variare tra un cantato leggermente sporcato e uno scream halfordiano su tonalità altissime. La prima metà del disco contiene gli episodi migliori e spicca subito l’opener “Erased”, brano dall’inizio che ricorda “Angel In Black” dei “Primal Fear”: incalzante, massiccio, riffato e allo stesso tempo melodico nel ritornello e sullo stacco centrale. Pregevole il lavoro di Joe Boneshaker alla chitarra, tra riff schiacciasassi e soli melodici. Più cadenzata e thrashy nelle strofe “Evil Forces”, mentre tra gli highlight troviamo anche la successiva “Thunder And Steel”, dove il trio si lancia in un assalto metallico in doppia cassa dal ritornello altissimo e adrenalinico che farà la gioia di tutti i defender. Non da meno “Metal Unchained”, dal riffing serrato con la sezione ritmica sugli scudi e “Feel The Power”, brano da headbanging, trascinante e classicissimo. Nel disco troviamo però anche pezzi meno convincenti come “Rise And Fall”, abbastanza anonima come linee vocali, la semi-strumentale “I’m A Fucking Zombie”, decisamente pacchiana nella sua breve parte “cantata”, e “When This Demon’s Coming”, roccioso mid tempo dalla strofa monolitica in stile Grave Digger, ma poco incisivo sul ritornello. La qualità della registrazione è buona, con suoni potenti e nitidi. A parte qualche spigolo da smussare, il gruppo di Vercelli con “Devasterpiece” sfodera quindi la sua arma più vincente di sempre. Se vi piace il metal ultraclassico, genuino, senza compromessi e suonato con il coltello fra i denti, è il caso che diate almeno un ascolto a questo lavoro.