7.0
- Band: ALPHA TIGER
- Durata: 00:56:06
- Disponibile dal: 28/01/2013
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Sembra essere proprio un amore incondizionato quello che i tedeschi Alpha Tiger nutrono per l’heavy più classico… nel loro buon metal old style sono infatti più che udibili i richiami ai primi passi degli Iron Maiden, mischiati in questo caso a qualche più nascosto riferimento ai Queensryche o al prog dei Fates Warning, con una spruzzatina di power tedesco alla Helloween a completare il tutto. Un mix magari non innovativo, ma che nemmeno si cura di esserlo: gli Alpha Tiger, infatti, vivono con profitto sulla pura qualità di quanto esce dai propri strumenti e delle proprie penne, con l’ulteriore asso nella manica di poter contare su un cantante dall’ugola veramente dorata. Impossibile infatti parlare di questo “Beneath The Surface” (ma in generale anche degli Alpha Tiger) senza citare questo giovane cantante che risponde al nome di Stephan Dietrich, perfetto e dotato emulo dei tre nomi eccellenti del settore: Bruce Dickinson, ma soprattutto Michael Kiske e Geoff Tate. Dotato di una timbrica calda e acuta, Dietrich viaggia con incredibile facilità su note irraggiungibili ai più (ascoltare la complessa “Crescent Moon” per credere), per poi risultare altrettanto bravo in quei frangenti che richiedono sentimento e modulazione, come la semi-ballad “Waiting For A Sign”, dalla struttura e dall’incedere peraltro decisamente maideniano. La durata media delle canzoni, spesso intorno ai sei minuti con picchi intorno agli otto, è forse un po’ più elevata del previsto, dato che si sta parlando di una band di heavy classico. Questo fatto è però presto spiegato se si considerano le già citate influenze che i Nostri hanno mutuato dall’heavy metal progressivo di Queensryche e Fates Warning, senza contare poi il fatto che comunque gli Iron Maiden stessi hanno spesso mostrato la tendenza a costruire canzoni su minutaggi più lunghi, dense anch’esse di cambi di struttura. Non troviamo insomma particolari difetti in questo “Beneath The Surface”, che sotto tutti gli aspetti si candida ad essere una più che valida uscita: sicuramente saprà regalare splendidi minuti di intenso metal dalla classe cristallina a coloro che stravedono per questo genere un po’ vetusto ma mai in declino, mentre anche chi bazzica su altri generi (non estremi) potrà trovare comunque interessanti la grinta e la potenza di questi giovani tedeschi. E poi, lo ripetiamo, con un cantante del genere è davvero dura passare inosservati…