7.5
- Band: ALTARAGE
- Durata: 00:42:32
- Disponibile dal: 25/01/2019
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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La ricerca di una sintesi tra la potenza del death metal tradizionale e la tensione verso l’ignoto di alcuni totem affermatisi sulla scena negli anni Duemila è sempre stata la spinta interiore del progetto Altarage. Morbid Angel da un lato, Portal, Impetuous Ritual e Dragged Into Sunlight dall’altro, per un suono ottenebrante volto a disturbare la psiche e a trascinarla con sé in un gorgo senza fine.
Analogie e definizioni che trovano nuove conferme in quello che è il terzo full-length licenziato dal gruppo nel giro di quattro anni, a dimostrazione di una creatività tanto vulcanica quanto – apparentemente – immune a cali di tipo qualitativo, in cui il concetto di riff è forza trascinante e non mero accompagnamento della suddetta vena sperimentale. “The Approaching Roar” si inserisce appieno nel solco tracciato dai capitoli precedenti, riprendendone i diktat stilistici e differenziandosene solo per la cura riposta nei suoni e per un incedere ritmico più dilatato, che porta i vari episodi a sfiorare frequentemente i sei-sette minuti di durata (una sorta di record per il terzetto).
Se è vero quindi che l’effetto sorpresa generato da questo flusso di chitarre lanciate a mo’ di tornado, contrazioni epilettiche e growling vocals dall’abisso è ormai scemato fino a diventare consuetudine, è altrettanto vero che il songwriting continua a manifestare una rara efficacia e compattezza, grazie appunto al senso logico che ne pervade gli sviluppi apocalittici. Laddove molti nel genere perseguono una via del caos stucchevole e pretenziosa, in cui l’illogicità delle strutture maschera dei sostanziali limiti compositivi, gli Altarage si fanno sempre segnalare come una realtà concreta, attenta a trasfigurare i propri incubi in brani dal fine ultimo preciso, sia esso stritolare l’ascoltatore in un vortice concentrico (“Hieroglyphic Certainty”, “Inhabitant”) o annientarlo sotto i colpi di un maglio implacabile (“Knowledge”, “Cyclopean Clash”), finendo per creare un punto di contatto tangibile con il mix di pericolosità e alienazione di Horror Illogium e compagni.
Nuovo salto nelle tenebre, ennesimo centro messo a segno, per una formazione che è ormai impossibile ignorare all’interno del circuito underground europeo.