7.0
- Band: ALTER BRIDGE
- Durata: 03:31:30
- Disponibile dal: 08/09/2017
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Se i Rammstein ormai fanno uscire più DVD che album, bisogna dire che anche gli Alter Bridge sono sulla buona strada per quanto riguarda i live CD, arrivati ormai a quota tre a fronte di cinque dischi in studio. Dopo Amsterdam e Wembley, e tralasciando l’ormai abortito concerto milanese, tocca stavolta allo show tenuto l’anno scorso alla O2 Arena, per l’occasione presentato dalla Napalm in un lussoso triplo CD (o quadruplo LP, formato ultimamente sempre più di moda), arricchito con l’occasione da un dischetto di rarità. Partendo dal piatto principale, come ben saprà chiunque abbia assistito ad un loro concerto, non possiamo che lodare per l’ennesima volta la performance del quartetto di Orlando, trainato come sempre dall’ugola d’oro di Myles Kennedy e dal tocco magico di Mark Tremonti, anche se purtroppo la scaletta è incentrata sull’ultimo “The Last Hero”, disco di per sé non all’altezza dei predecessori, e da cui vengono per di più pescati molti tra i brani meno ispirati (“Writing On The Wall”, “The Other Side”, “Poison In Your Veins”). Fortunatamente, ad innalzare il livello insieme alle più trascinanti “Show Me a Leader” e “My Champion”, ci pensano i quattro pezzi a testa estratti dal penultimo “Fortress” (su tutti la trascinante “Cry Of Achilles”) e dall’ancora più datato “Blackbird” (tra cui una toccante versione acustica di “Watch Over You”), mentre “AB III” e “One Day Remains” vengono rappresentati con il minimo sindacale, lacuna giustificabile con la volontà di non ripetersi rispetto ai due precedenti capitoli live. Per quanto riguarda le rarità (alcune delle quali peraltro già facilmente reperibili sulle piattaforme di streaming), come spesso succede in questi casi le B-sides tengono fede al loro nome, giustificando la scelta di non includerle nell’edizione regolare; nondimeno, soprattutto la prima metà si fa apprezzare riportando in auge sia le sonorità più ‘solari’ di “Open Your Eyes” (“Breathe”, “Solace”) che quelle più heavy di “Blackbird” (“New Way To Live”, “Damage Done”, “We Don’t Care All”). Nel complesso dunque, pur in un contesto inflazionato come quello descritto in apertura, “Live at the O2 Arena + Rarities” rappresenta un utile compendio per i fan più completisti, ma anche una piacevole testimonianza per chi vuole rivivere tra le mura di casa la magia di una delle migliori rock band in circolazione.