9.0
- Band: ALTER BRIDGE
- Durata: 00:55:18
- Disponibile dal: 10/08/2004
- Etichetta:
- Wind-Up Records
- Distributore: Sony
Spotify:
Apple Music:
Chi sono gli Alter Bridge? Sono il nuovo gruppo degli ex Creed Mark Tremonti, Scott Phillips e Brian Marshall, nato dopo i dissidi sopraggiunti nella band di origine. Un primo momento di smarrimento, poi la successiva presa di coscienza delle proprie immense capacità di Tremonti e l’ingresso del grandioso cantante Myles Kennedy (ex The Mayfield Four): ecco che ci sono i presupposti affinche nasca un capolavoro. E così è: “One Day Remains”, uscito in sordina per colpa della disattenta Wind-Up, offesa a causa dei mancati guadagni che potevano assicurare i già famosi Creed, entra di diritto, senza esagerare, nella top 5 di sempre per chi scrive. Sì, perchè questo è il classico album che, secondo i nostri metri di giudizio, non può non piacere. Permetteteci questa piccola esagerazione, prendendola come un caldo invito ad ascoltare l’album, più che come una sfida: capita raramente di ascoltare un lavoro che sia in grado di convogliare melodia, potenza, arrangiamenti ottimi, ritornelli fantastici, performance strumentali e vocali da cardiopalma. E tutto questo lasciandosi alle spalle praticamente tutto quanto fatto con i Creed, eccetto alcuni riconoscibili richiami disseminati qua e là nell’album. La mano di Tremonti si fa sentire, dimostrando come si possa cambiare senza snaturarsi, proprio come i grandi sanno fare. L’opener “Find The Real”, con il suo riff Sabbathiano, già ci lascia di stucco. Ma è in occasione delle successive “One Day Remains” e soprattutto “Open Your Eyes” (il singolo che i Creed non hanno mai saputo proporre insieme a “Down To My Last”) che ci rendiamo conto che qui dentro fila davvero tutto alla grande. La prova di Myles Kennedy dietro il microfono è a dir poco emozionante, capace com’è di toccare picchi emotivi e tonali quantomeno insperati, come dimostrano la dinamitarda “Metalingus” (metal allo stato puro!) e il capolavoro assoluto “Broken Wings”, per chi scrive in assoluto il pezzo più significativo degli ultimi vent’anni. Melodia da brividi, tanto incisiva quanto ricercata, testo assolutamente non banale (nonostante il titolo avesse fatto temere il peggio) e band in forma invidiabile. Segue la commovente “In Loving Memory”, introdotta da un classico arpeggio in stile Creed, in cui Mark Tremonti omaggia la madre scomparsa, ricordando a se stesso e a noi ascoltatori quanto siano importanti gli affetti più vicini. Ottima anche la cadenzata “Watch Your Words” dove il riffing ultra heavy delle chitarre fa da contraltare alla voce squillante di Kennedy, a cui seguono le variegate “Shed My Skin” e “The End Is Here”, dove l’irruenza si accompagna alla riflessione, dove l’emozione si sporca di violenza. E tutto questo, gli Alter Bridge lo fanno per noi. Un lavoro immane, di cui ognuno di noi può sentirsi destinatario con una decina di Euro di spesa. Un ottimo modo (ed economico, checchè se ne dica) per ‘votare’ e sostenere una realtà che saprà regalarci grandi emozioni in futuro. Acquisto stra-consigliato!!