5.5
- Band: AMAGORTIS
- Durata: 00:30:23
- Disponibile dal: 30/07/2010
- Etichetta:
- Brutal Bands
- Distributore: Masterpiece
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Gli Amagortis, dalla Svizzera, non puntano di certo sulla ricerca e sull’innovazione stilistica e frequentano più volentieri le strade note del death metal riverso nel pantano, frammisto sangue, noto come gore, un genere piuttosto inflazionato che non favorisce certo chi vuole distinguersi. Tutto ciò che è classico è passato dalle teste dei membri del gruppo e, filtrando, ha lasciato un po’ di questo e un po’ di quello per un decoupage sonoro non troppo variegato: si fa un po’ fatica a distinguere un pezzo dall’altro, il che ci porta a pensare che le possibilità espressive di questo gruppo non siano poi così sviluppate. Questa band punta principalmente su un groove di matrice sludge (sta a voi decidere se vi interessa o no), ed ha dalla sua qualche discreto scambio e riff thrash che, tuttavia, non riescono nell’intento di farvi rimanere le canzoni impresse nel cervello: alla lunga, anzi, tanta solidità di intenti risulta un po’ sterile, tendendo ad annoiare l’ascoltatore benché le canzoni, prese singolarmente, siano più o meno sufficienti. Durante l’ascolto, quindi, il disco si va un poco perdendo grazie ai cali di concentrazione favoriti da un incedere dritto ed omogeneno: da “Anal Apoptosis” si procede monocordi fino all’ultima “Acrotomophillac” che, più lunga e strutturata della media, risulta la canzone migliore di un album che offre pochi altri picchi se non la ritmata “Mathematics Of Panic”, immediatamente pareggiata dalla demenzialità di “2 S.H.C.”