7.0
- Band: TRILLIUM
- Durata: 00:44:04
- Disponibile dal: 08/06/2018
- Etichetta:
- Frontiers
Spotify:
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Amanda Somerville e Sander Gommans riprendono il moniker di un progetto che aveva portato alla pubblicazione di un album nel 2011, con il titolo di “Alloy”. Allora la line-up vedeva coinvolto Sascha Paeth e diversi nomi del suo entourage (d’altronde, com’è noto,spesso la stessa Somerville ha partecipato a progetti o band curati dal produttore/musicista tedesco), mentre adesso, magari anche per il fatto che la cantante americana ormai vive nei Paesi Bassi, si è optato per musicisti olandesi quali Andre Borgman (batteria) e Erik Van Ittersum (tastiere). Lo stile di “Tectonic” è un metal melodico raffinato, con un sound alquanto moderno, dove emerge senza dubbio la voce della singer, piuttosto particolare, in grado di essere potente, ma non aggressiva e con un certo carattere, che le consente di conferire alle sue performance grande personalità e capacità di trasmettere emozioni. Sicuramente ben riuscite diverse canzoni, tra le quali non esitiamo a menzionare le prime della tracklist, ovvero “Time To Shine”, “Stand Up”, “Full Speed Ahead” e “Hit Me”, ma anche la splendida “Fatal Mistake”. Niente male neppure “Shards” e la particolare “Clichè Freak Show”, per quanto in quest’ultima, a nostro avviso, certe idee potevano essere ulteriormente sviluppate. Emozionante, in chiusura, la ballata pianistica “Eternal Spring”, nella quale la Somerville sfodera una performance teatrale e carica di pathos. Ci hanno convinti un po’ meno invece un paio di tracce nella parte centrale della tracklist, forse meno brillanti rispetto al resto. In generale, si tratta di un album non particolarmente sorprendente, dove la sensazione è che si sia cercato di realizzare un disco piuttosto diretto, che andasse all’essenziale, senza troppi fronzoli: va pure detto però, che laddove c’è qualche arrangiamento un po’ più ricercato, come i bei cori che duettano con Amanda in “Fatal Mistake”, le canzoni spiccano maggiormente e appaiono parecchio più interessanti. Insomma, a nostro parere forse si poteva fare un po’ meglio in quanto ad equilibrio nella tracklist tra brani più diretti accanto ad altri un po’ più ricercati ed articolati. Al di là di queste osservazioni, si tratta però senz’altro di un disco gradevole, con diverse belle canzoni, che riescono ad esaltare le diverse sfaccettature della vocalità della sua protagonista e che saprà conquistare ascolto dopo ascolto.