5.0
- Band: AMBERIAN DAWN
- Durata: 00:42:38
- Disponibile dal: 31/01/2020
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Siamo consapevoli che in passato avevamo un po’ criticato gli Amberian Dawn per un songwriting spesso molto derivativo, orientato verso un metal melodico alquanto scontato con voce femminile ed elementi sinfonici. Stavolta la band finlandese ci ha però letteralmente spiazzati, prendendo stilisticamente una nuova direzione, che trovava già delle anticipazioni in tal senso nel precedente album “Darkness Of Eternity”, ma che ora vengono decisamente amplificate, visto che la band definisce il sound di questo nuovo album, “Looking For You”, come ‘ABBA metal’.
Ora, premesso il nostro massimo ed assoluto rispetto verso il celebre gruppo svedese, quest’aspetto merita alcune considerazioni. Ci sono certamente forti influenze da parte loro, riconoscibilissime in “Looking For You”, ma il risultato è in realtà un pop/rock – neppure di gran pregio – suonato prevalentemente con le tastiere, con la voce di Capri che intona motivetti melodici e con le chitarre scarsamente presenti: insomma in questo disco c’è davvero ben poco di metal. Vengono mantenute sonorità più dure solo un po’ in “Go For A Ride” e principalmente nella terza parte della “Symphony Nr.l” (iniziata con l’album “Innuendo”) dove peraltro ritroviamo Fabio Lione a duettare con la cantante del gruppo. Ottima, com’era lecito aspettarsi, la prova del singer italiano, che contribuisce ad elevare in qualche misura anche la nostra considerazione per il disco con un brano che però, neanche a dirlo, ci sembra il meno accattivante della trilogia. Non male poi, tutto sommato, la ballata “Universe” per l’interpretazione carica di pathos che la cantante riesce a conferire. Tornando invece alle influenze degli ABBA, va evidenziato che viene comunque fatto un palese richiamo nei loro confronti con la presenza di una cover, “Lay All Your Love On Me”. In chiusura si trovano “Au Revoir”, una breve strumentale ed una bonus track, rappresentata dalla versione rimasterizzata di “Cherish My Memory” (originariamente pubblicata nell’album “Darkness Of Eternity”).
Dovrebbe essere ormai chiaro che i risultati non ci hanno per nulla convinti: non basta cercare qualche melodia facile e aggiungere qualche ritmo veloce per poi dire di suonare metal o, peggio ancora, pop metal (in certi momenti, siamo arrivati a temere persino che saltasse fuori qualche fisarmonica e si mettessero a suonare musica da balera). Diciamo che un paio di tracce tengono a galla l’intero lavoro, ma a questo punto viene da pensare che magari sarebbe meglio far suonare gli ABBA o il metal a chi abbia voglia e lo sappia fare davvero.