7.0
- Band: AMMIT
- Durata: 00:38:56
- Disponibile dal: //2005
- Etichetta:
- Displeased
- Distributore: Masterpiece
Ammit nell’antico Egitto era una divinità del regno dei morti chiamataanche la divoratrice: ai giorni nostri lo stesso nome è stato preso inprestito da Lord Czar Yang, vocalist e leader di questa band cilenadedita ad un thrash-black primigenio, semplice quanto feroce. Czar Yangè un personaggio di culto della scena estrema cilena, una persona che,a suo dire, se ne frega di riviste e webzine varie, che è stato ospitedelle carceri statunitensi ed espulso dal paese nel quale era entratoclandestinamente e che sfoga tutto il suo odio nella musica della band.”Hammer Of Darkness” è un crogiuolo di Venom, Possessed, Motorhead eBathory elevato all’ennesima potenza, con un artwork amatoriale(praticamente la cover è una fotocopia in bianco e nero) e produzionepraticamente assente. La musica dei ragazzi è semplice e grezza, conun’attitudine punkeggiante e strafottente: i membri del gruppo a voltesembrano disinteressarsi di ciò che fanno, il singer spesso evolentieri entra fuori tempo sulla base musicale, come ad esempio nelrefrain di “Fast As A Shark” degli Accept, ma tutto ciò è perfettamenteplausibile se si entra nell’ottica degli Ammit. Nonostante gliinnumerevoli difetti, ascoltare brani quali “Genocide” o “Power MeansDeath Power” rimane un piacere per chi dal metal cerca solamenteaggressività ed ignoranza. Nella propria incapacità la band trova unpunto di forza e ci regala un album che incredibilmente regge alloscorrere degli ascolti. Per essere composta solo da macellaispaccastrumenti, la band riesce a coinvolgere non poco. E poi, per fareun paragone irrispettoso ma quanto mai efficace, anche i Motorhead alloro primo album vennero votati come band peggiore del pianeta.Speriamo che questo sia di buon auspicio per i cileni.