7.0
- Band: AN AUTUMN FOR CRIPPLED CHILDREN
- Durata: 00:39:33
- Disponibile dal: 01/05/2020
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Audioglobe
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Il progetto An Autumn For Crippled Children è sinonimo di coerenza – e immobilismo – artistici ed esistenziali. Promotori di una sorta di post-black metal dalla struggente e predominante vena melodica, gli olandesi in un decennio di carriera non hanno mai cambiato la loro cifra stilistica e il loro modo di porsi, mantenendo un basso profilo, rilasciando dischi senza grandi squilli di tromba e non suonando mai dal vivo. La loro discografia è disseminata di perle sonore, sebbene non tutte le pubblicazioni siano completamente brillanti: è il prezzo da pagare quando ci si affida sempre alle stesse soluzioni e non si modifica nulla in termini di approccio in sede di composizione e regia. Come prevedibile, anche in quest’ultimo lavoro, “All Fell Silent, Everything Went Quiet”, il primo per l’etichetta statunitense Prosthetic Records, il progetto ci presenta una manciata di visioni estatiche alterate da esalazioni tossiche, stati di trance, drum machine, basso pulsante, grovigli di chitarre iper sature che ricoprono il consueto gusto melodico dark wave e post-punk per spalancare baratri in cui l’inquietudine lambisce come una folata glaciale improvvisa la delicata malinconia sin lì generata.
Certo, come accennato, lo stile è ormai codificato e la perdita del fattore novità ha un po’ limitato l’efficacia complessiva della proposta, ma in vari episodi gli An Autumn For Crippled Children riescono comunque a restare nel dominio dell’eccellenza. La loro capacità di intessere i fili delle canzoni come in una tela di armonia soprannaturale talvolta pare resistere all’usura del tempo e sa presentarsi immacolata in pezzi come “Water’s Edge” o “Paths”, dove la spinta emotiva della band assurge a piani di malinconica espressione degni della sua migliore produzione. Il crescendo finale della conclusiva “Distance” è quindi un sentito commiato nei confronti dell’ascoltatore, il quale, se fan del progetto, potrà probabilmente ritenersi soddisfatto di questo ennesimo tripudio di suoni torbidi e lampi di armonia.