AN AUTUMN FOR CRIPPLED CHILDREN – Closure

Pubblicato il 28/07/2023 da
voto
7.0

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Quello che in principio poteva essere visto come un progetto come tanti nell’allora giovane panorama depressive/post black metal, è arrivato addirittura al traguardo del decimo full-length. Sin dagli esordi, gli An Autumn For Crippled Children avevano dato l’idea di essere una realtà particolarmente prolifica (tra il 2010 e il 2013 diedero alle stampe un disco ogni anno), tuttavia era difficile prevedere che una tale tenacia avrebbe portato ad altri sei album e a vari EP e compilation, con le ultime opere pubblicate per giunta da un’etichetta affermata come l’americana Prosthetic Records. Va certo sottolineato come lo stacanovismo che da sempre contraddistingue gli olandesi non abbia sempre portato a dischi magnifici, ma evidentemente il trio è comunque riuscito a costruirsi una propria nicchia e a guadagnare un seguito fedele nel corso degli anni.
“Closure”, decimo full-length di questa carriera avviata nel 2010, è probabilmente destinato a emozionare i fan del progetto, trattandosi di un capitolo nel complesso più spigliato del precedente “As the Morning Dawns We Close Our Eyes”, in cui la particolare proposta blackgaze dei Nostri aveva effettivamente dato più di un segno di logoramento e di stanchezza. Si può che dire che nel 2023 gli Autumn For Crippled Children si ripresentino più ispirati, con un lotto di canzoni in cui certo non si assiste all’esplorazione di nuovi territori, ma dove, al tempo stesso, si respira maggiore vivacità, linee melodiche più brillanti, una malinconia che in questa circostanza non sa di posticcio.
Il suono del gruppo è come sempre debitore di certa eredità post punk e shoegaze, alla quale si oppone uno screaming lacerante che, per l’ennesima volta, è quasi sempre l’unico punto di contatto con il mondo del metal estremo. A differenza di band come i vecchi Deafheaven o Lantlos, gli olandesi non provano neanche lontanamente a nascondere le loro vere ispirazioni dietro a un lavoro di batteria serrato e a un’aggressività di facciata: i brani, al contrario, si snodano quasi tutti su ritmiche mediamente controllate (giusto “Here Comes Sorrow” prova un po’ a vivacizzare l’andatura), sposandosi appunto con melodie a tratti sfavillanti, capaci nonostante tutto di esprimere un forte senso di struggimento e passionalità.
Episodi come “Missed”, “This Feels Like Dying” o “Culpable” mettono in campo una serie stratificata di punteggiature e pattern di accumulo/dissolvenza che replicano perfettamente il senso di spaesamento e distacco ancora una volta ben rappresentato dalla copertina.
Il gruppo non cambia mai traiettoria e ci chiede effettivamente uno sforzo nel cercare di distinguere il nuovo repertorio da quanto contenuto nelle prove precedenti. Al di là di qualche piccolo ritocco nella produzione, la proposta degli An Autumn For Crippled Children è insomma sempre la stessa; su “Closure”, però, ci sono più canzoni degne di nota, e chi ha sempre avuto un debole per il progetto non potrà fare a meno di prestare attenzione.

 

TRACKLIST

  1. Missed
  2. I see you... but never clearly
  3. Where pain begins
  4. This feels like dying
  5. As the void
  6. Closure
  7. For tomorrow
  8. Unable to feel you
  9. Culpable
  10. Here comes sorrow
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