6.0
- Band: ANAL CUNT
- Durata: 02:26:10
- Disponibile dal: 14/11/2011
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Masterpiece
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Gli Anal Cunt sono stati e sempre saranno una sorta di grossissima presa per il culo di tutto ciò che ruota intorno al music business, mainstream o underground che sia. Seth Putnam era un fottuto tossico, un cavernicolo incapace, secondo molti. Eppure… Eppure Seth è stato in grado di creare della “musica” violentissima, nichilista e sicuramente più sincera e genuina di quanto siano stati in grado di fare band ben più preparate e blasonate. Questo “The Old Testament” raccoglie in sé tutte le registrazioni effettuate dagli Ax Cx nei primi tre anni di carriera, una mole impressionante di rumore bianco, a volte puramente cacofonico – ad esempio il primo demo, praticamente senza produzione – altre volte decisamente ben fatto e costruito, come nei casi degli split con i Seven Minutes Of Nausea e gli Psycho. Vera e propria perla nascosta, l’”Unplugged E.P.”, che dimostra come i nostri, anche quando imbracciavano una chitarra acustica riuscivano a sfornare del vero e proprio caos anarchico primordiale. Accusati dai più di essere nazisti, sessisti, omofobi, ai tempi nessuno si accorse minimamente del tono volutamente provocatorio verso un mondo della musica – anche estrema – fin troppo benpensante e bacchettone, riflesso di una società assolutamente politically correct costruita sui pilastri dell’antifascismo (in palese assenza di fascismo peraltro), femminismo e diritti civili delle minoranze. Ecco, il genio di Seth Putnam è stato proprio questo: una persona che si scagliava con quanta più forza aveva contro il moralismo imperante e contro la società, che prendeva per il culo tutto e tutti e lo faceva con il piglio fastidioso del bulletto di periferia; una persona tendente alla distruzione per gli eccessi ai quali si sottoponeva è riuscita ad ottenere un contratto discografico molto ambito con la Earache e, lentamente ma inesorabilmente, ad essere considerata un’icona ed un punto di riferimento da tutta una serie di band (in prima fila Pantera ed Eyehategod) e da un sottoproletariato affamato che nella musica iconoclasta e dissacrante degli Anal Cunt ha trovato una valvola di sfogo al suo malessere. Questo era Seth, questi erano gli Anal Cunt. Questo è quello che viene rappresentato in questa compilazione edita dalla Relapse, metà tributo e metà operazione commerciale. Questo era il significato del noisecore primigenio ed a tratti sgangherato che esce da quelle primi produzioni. Tutto il resto sono discorsi inutili, da gay, proprio come il voto che trovate in calce, che mai come in questo caso non serve assolutamente a niente. Non riposare in pace, Seth.