6.0
- Band: ANAL PHOBIA
- Durata: 00:39:43
- Disponibile dal: 29/07/2013
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Death-core, sempre e solo death-core. L’esplosione di colossi del calibro di Despised Icon e The Red Chord, prima, e di giovani realtà come Whitechapel e The Acacia Strain, poi, ha spinto centinaia di gruppi in tutto il mondo ad imbracciare gli strumenti per lanciarsi sulla scia dei propri beniamini. Il risultato? Dischi fotocopia ad ogni angolo di strada, breakdown raffazzonati alla bell’e meglio, linee vocali ultra-standardizzate… insomma, una disfatta totale per il genere, oggi più che mai denigrato negli ambienti extreme metal “seri” e con un piede proteso verso il baratro del non ritorno. Situazione che di certo non giova all’operato dei qui presenti Anal Phobia, quintetto mantovano che giunge all’importante traguardo del primo full-length sulla lunga distanza dopo qualche anno di gavetta. I Nostri, nonostante un monicker da gruppo gore-grind di casa Sevared, sono responsabili di un death-core moderno e discretamente tecnico, incentrato su ritmiche quadratissime che però non disprezzano interventi atmosferici da parte delle chitarre. Un aspetto, quest’ultimo, da cui emergono interessanti afflati black metal (l’incipit di “H.E.D.”, parti di “Desertum Foliae” e di “Legion”), unica arma a disposizione della band per distinguersi nel marasma di uscite discografiche che interessano il settore. L’originalità, così come i brani veramente degni di nota, finiscono qui: i restanti minuti scorrono all’insegna della più totale ortodossia, con riferimenti più o meno ovvi ai vari Emmure (vedi i cori gangsta di “Cumparty”), Oceano e Whitechapel. Problematico, arrivati a questo punto, esprimere un giudizio complessivo sul contenuto di “Unarm”: da un lato abbiamo una formazione che tenta di mettersi in gioco, dall’altra un manipolo di ragazzi ancora troppo legati alla lezione dei maestri e – di conseguenza – incapaci di osare fino in fondo, magari ampliando le suddette influenze black metal. Consigliato esclusivamente ai fanatici del metal/death-core, specie se giovanissimi.
N.B.: L’album, autoprodotto, è scaricabile gratuitamente attraverso la pagina Bandcamp del gruppo.