7.5
- Band: ANAMNESI
- Durata: 00:39:49
- Disponibile dal: 17/02/2015
- Etichetta:
- Misanthropic Art Productions
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Gli Anamnesi sono una one man band di Oristano, dedita ad un black metal di stampo classico, senza fronzoli e compromessi. “Erimanto” terza uscita (questa volta su Misanthropic Art) è un disco votato totalmente al genere, nella sua accezione più elitaria ed oltranzista: la produzione è chiara ma essenziale, il riffing ispirato con il plettro che sembra non fermarsi mai, “grattugiando” le corde per tutta la durata del disco così come la distorsione che accompagna anche gli arpeggi, mentre gli intermezzi di tastiera hanno suoni che spaziano dal cavernoso all’acuto ed i testi rigorosamente in italiano. Eppure c’è anche una nota poetica e struggente, come in “Oltre La Volta Celeste”, costruita da un arpeggio, un cantato in scream sussurrato (“The Eclipse/The Raven” dei Carpathian Forest, per intenderci) dei cori di voce femminile ed una batteria che appare solo sporadicamente. L’aspetto principale, comunque, resta un black metal veloce e diretto, che fin dall’opener “Erimanto” picchia duro. I proclami, la smaccata misantropia (che si può evincere anche dai testi), l’odio indiscriminato ed il gelo costruito dal sound degli Anamnesi sono la nera bandiera di questo lavoro che non può passare inosservato. I panorami sonori dipinti dalla band si sposano perfettamente coi testi che hanno, talvolta, un incedere talmente aulico e votato all’estetica delle parole da ricordare la poetica dannunziana. Qualcosa che torna nella violenza anti-religiosa di “Ad Bestias”, dove la voce di Arnoldo Foà (presa direttamente da “Quo Vadis”) interpreta Nerone che condanna “la spregevole setta che si fa chiamare cristiani” per l’incendio di Roma. Le due anime della band sono visibili nella successiva “L’Asceta”, la cui prima metà è costituita da dark-ambient e che improvvisamente si trasforma in black metal sfrenato, accompagnato dalla voce di Anamnesi che trasuda disprezzo, mentre esprime un pensiero comune a tutto il disco e che, in questo pezzo, si estrinseca nella sovrapposizione tra uomo e dio a metà strada tra l’ Übermensch e Crowley. “Erimanto” è un disco musicalmente diretto e ottimamente composto, che suggerisce un messaggio più profondo, nascosto nei testi con stile vagamente occultista, probabilmente più votato a raggiungere solo chi decide di voler ascoltare che ad un normale fruitore di musica; in questo, quindi, gli Anamnesi colgono appieno l’aspetto di un certo black metal, quello più elitario e difficile, che sembra risolversi in se’ stesso e quasi respingere l’esterno. Questo ha permesso alla one-man band sarda di creare un disco che si stacca dalla massa e chr si staglia, nero e sprezzante, ammantato dello stesso mistero del personaggio di cui porta il nome.