8.0
- Band: ANATA
- Durata: 00:46:44
- Disponibile dal: 02/04/2001
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Ottima conferma questo secondo album degli Anata di Fredrik Schalin, giovane formazione svedese dedita ad un death metal influenzato sia dalla scena americana che da quella svedese, che già con il primo album “The Infernal Dephts Of Hatred” aveva mostrato tutto il suo valore, grazie ad una proposta in bilico tra le atmosfere degli At The Gates di “With Fear I Kissed The Burning Darkness”, i Dark Tranquillity di “Skydancer” e la brutalità di Morbid Angel dei primi tre album, il tutto, ovviamente, amalgamato in un trademark abbastanza personale. Con “Dreams Of Death and Dismay” gli Anata riescono a centrare ancora meglio l’obiettivo con un album ispiratissimo, maggiormente omogeneo nel songwriting e che sembra non possedere alcun punto debole, a partire dalla produzione impeccabile e dalla prestazione di una sezione ritmica a dir poco mostruosa, ad opera della coppia Robert Petersson (drums) e Henrik Drake (bass); ottimo anche il riffing delle due chitarre, che nel loro flusso continuo producono progressioni infinite di accordi, ed altrettanto splendide le parti soliste che senza mai scadere nel puro virtuosismo riescono a disegnare fraseggi ed immagini con gusto e moderazione. Tanti i momenti da segnalare, su tutti l’eclettismo di “The Enigma of Number Three”, l’annichilimento di “Dreamon” e le progressioni soffocanti di “The Temple/Erratic”, o ancora lo splendido brutal-swedish di “Faith, Hope, Self-Deception”, dove le chitarre sfoderano la loro componente più melodica. Un ottimo album che farà la felicità di tutti gli amanti del death metal sia della vecchia scuola che di quella più recente, e che ha tutte le carte in regola per portare finalmente alla vostra attenzione una band di valore. Cibo per la mente!