7.0
- Band: ANATOMIA , UNDERGANG
- Durata: 00:30:00
- Disponibile dal: 15/04/2022
- Etichetta:
- Dark Descent
- Me Saco Un Ojo Records
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Le strade di Anatomia e Undergang si sono incrociate più volte nel corso degli anni. Viene alla mente, come ovvio, lo split pubblicato nel 2017, ma non vanno dimenticati i concerti tenuti insieme, spesso in quella Copenhagen che è casa del famigerato Kill-Town Death Fest, così come il progetto Wormridden, il quale vede protagonisti Takashi Tanaka, il batterista/cantante della band nipponica, e David Torturdød, chitarrista, cantante e leader dei danesi. Per rafforzare ulteriormente questo legame, interviene ora un nuovo split LP promosso da Me Saco Un Ojo e Dark Descent Records, contenente cinque tracce (due per gli Anatomia, tre per gli Undergang) all’insegna del più putrido death metal venato di doom e gore-grind. Entrambe le formazioni non propongono nulla di diverso da ciò che abitualmente ci si aspetterebbe da loro – e il bello di questa iniziativa sta anche e soprattutto nell’affidabilità che si respira ascoltando questa mezz’ora di musica. Non solo i gruppi vanno sul sicuro, dispensando le sonorità che i loro fan amano da sempre, ma lo fanno mantenendosi su un livello qualitativo ragguardevole, demolendo i dubbi e le teorie di coloro che solitamente temono che split ed EP spesso vengano costruiti su materiale di seconda scelta.
Gli Anatomia offrono due pezzi di eccellente death-doom, capaci di coniugare classici omaggi agli Autopsy con una spiccata tensione emotiva attraverso suoni dilatati e secchi, lugubri quanto profondi, inquietanti e arcanamente vicini agli spazi reconditi dell’inconscio, soprattutto in un episodio come la lunga “Total Darkness”. Dal canto loro, gli Undergang dimostrano come talento compositivo e voglia di crescere non manchino di certo dalle loro parti. Il loro ‘lato’ prosegue infatti il discorso avviato con l’ultimo album “Aldrig i livet”, con un più ingegnoso dialogo fra le due chitarre chiamato ad alternarsi al tipico vigore ritmico caro alla band, per un sound a cavallo fra Rottrevore, Grave e Dead Infection che riflette nuove e vecchie influenze dei ragazzi, ma anche un affiatamento e una maturità mai così lucidi. Oltre a risultare puntualmente rivoltanti, gli Undergang stanno diventando anche squisitamente orecchiabili, tanto che queste canzoni sono capaci di restare impresse già dopo un solo ascolto.
Siamo in sostanza davanti a uno split dal grande impatto, il quale farà probabilmente contenti i fan di queste due realtà, oltre magari a rivelarsi un’ottima occasione per nuovi adepti per avvicinarsi ad un panorama musicale, l’underground death metal, in continuo fermento.