8.0
- Band: ANCIENT BARDS
- Durata: 01:02:53
- Disponibile dal: 25/04/2025
- Etichetta:
- Limb Music
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Dopo sei anni di silenzio – tempo trascorso dalla pubblicazione dell’ultimo lavoro in studio intitolato “Origine – The Black Crystal Sword Saga Part 2” – ecco tornare gli Ancient Bards, autentici fuoriclasse del metal sinfonico.
Il talento compositivo – in particolare per quanto riguarda orchestrazioni ed arrangiamenti – del tastierista e mastermind del gruppo Daniele Mazza, che di recente ha dato il suo contributo anche nel debutto dei The 7th Guild e negli album di Temperance (“Hermitage”) e Serenity (“Nemesis AD”), è evidente e trova una maturità ancora più marcata lungo le tredici tracce che compongono “Artifex”, titolo scelto per questo nuovo disco, continuazione e conclusione della “The Black Crystal Sword Saga”.
Un autentico e monumentale viaggio musicale capace di mostrare la sua grandezza fin dalle prime note: a partire dalla lunga intro cinematografica “Luminance And Abyss” si viene risucchiati all’interno di un’avventura musicale che prende il via prepotentemente, subito dopo, con la dirompente “My Prima Nox”.
Cori possenti e maestosi – costruiti grazie all’utilizzo di quarantadue (!) voci – aprono la via a questa power song coriacea dove, mentre riff aggressivi ed un basso detonante accompagnano linee vocali epiche arrangiate con orchestrazioni sfarzose, subito esplode l’ugola squillante della bravissima Sara Squadrani. E tirando un bel sospiro di sollievo, ora possiamo dirlo: la sua voce celestiale c’era proprio mancata!
“The Vessel” incanta con melodie vocali sognanti prima che esploda un coro barbarico ricco di energia, una soluzione riuscita che si ripete anche nella seguente e più dirompente “The Empire Of Black Death”. Difficile non restare impietriti all’ascolto dell’emozionante “Unending”, magica ballata che esalta le doti canore di Sara, davvero in grado di incantare con la sua voce passionale.
“Ministers Of Light” si concede orchestrazioni bombastiche unite ad arrangiamenti moderni, attraverso atmosfere prettamente gotiche che conquistano completamente quando è il turno di far esplodere un meraviglioso ritornello, perfettamente interpretato a livello vocale, sigillando così un pezzo che dimostra tutte le capacità e la maturità compositiva di questa band.
Le chitarre della coppia Simone Bertozzi e Claudio Pietronik sono ispirate durante la rhapsodiana “Soulbound Symphony”, mentre la lunga suite finale “Suite Of Requiem And Solace” è divisa in quattro parti, durante le quali si attraversano varie sfumature all’interno del sound della band; dalla trionfale “Mystic Echoes”, passando per la mistica ed aggressiva “Under The Shadow” fino alla nostalgica “Sea Of Solitude” ed alla title-track, outro narrata che conclude questo avvincente lavoro.
Allontanandosi sempre più dal classico power metal degli esordi e, grazie a canzoni più compatte (per la prima volta non troviamo nessuna lunga suite!) e qualche inserto più moderno rispetto ai lavori precedenti, gli Ancient Bards hanno completamente acquisito la capacità di creare brani sì complessi, ma altrettanto avvincenti e senza per forza dilungarsi eccessivamente.
Sei anni di lavoro hanno contribuito a dar vita ad “Artifex”, autentica gemma all’interno della scena relativa al metal sinfonico, nonchè forse il disco più maturo nella discografia della band italiana.