7.0
- Band: ANCIENT DOME
- Durata: 00:45:13
- Disponibile dal: 09/10/2015
- Etichetta:
- DeathStorm Records
Spotify:
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Recisione del demo del 2004, con riarrengiamenti e produzione migliore, altri pezzi presi uno split ed altri ancora inediti. Se i primi tre pezzi (quelli, appunto, inediti) rientrano nel solco dello stile dei thrasher lombardi e delineano una band matura sia a livello tecnico che di songwriting, i pezzi presi dal demo “Once Were Thrashers” (a cui la band dichiara di essere particolarmente legata) denotano una smaccata derivazione dalla scuola thrash americana più classica (Slayer, Metallica, Anthrax). Si tratta, comunque, di composizioni piacevoli e possiamo capire perché la band desideri cercare di riproporle in modo più ‘attuale’ o, comunque, più presentabile… Parliamo quindi di questi tre pezzi a cui il gruppo tiene così tanto: “Brainsucker” è una classica cavalcata thrash, semplice e diretta (anche se oggi è arricchita e rivisitata parecchio) che ha nel refrain la parte più coinvolgente, grazie anche ad una linea vocale ben studia che trascina diretta negli anni ottanta (unica pecca, forse, l’assolo un po’ troppo lungo nell’economia del pezzo). E’ poi il turno di “Metalmaniacs (K.T.M.F.A.)”, godibilissimo anthem con un testo ‘cafone’ al punto giusto ed i cori che ricordano tanto gli Anthrax di “Efilnikufesin”. Dato che, già dal titolo, questo EP vuole essere una sorta di tributo al demo di esordio della band e che questo ne costituisce il cuore, ciò che viene dopo è più una raccolta di materiale, da “The Worst You Live” e “Sottoterra” apparse sullo split coi compagni di etichetta Metalheadz, alla versione demo di “Cold September” (canzone presente sul primo full length degli Ancient Dome) per finire con una ghost track. Questo “O.W.T. …And Still Alive” si può vedere da due differenti punti di vista: da un lato questo tipo di operazioni prendono senso con band più note, che possono contare su una grossa fanbase per la quale inediti e re-incisioni sono sempre qualcosa di allettante; in questo caso non sapremmo davvero a quanti possa interessare questo materiale. Per contro gli Ancient Dome fanno bene ad essere così legati al loro primo demo, perché i tre pezzi che qua vengono riproposti sono davvero ispirati; hanno la spontaneità grezza e senza filtri del primo lavoro in studio e sono, senza ombra di dubbio, tre ottime canzoni. Basta a giustificare l’acquisto? Si, se il prezzo è da EP, se siete dei thrasher affezionati allo stile ‘old school’ e se volete supportare una band ed un’etichetta (la Death Storm) che sono fieramente ancorate all’underground più puro (quello fatto di tradelists ed elenco dei cosiddetti ‘rip off’). Molto meno interessante, invece, per l’ascoltatore ‘occasionale’ a cui possiamo – al limite – consigliare l’ascolto dei tre full del gruppo.