7.0
- Band: ANCST
- Durata: 00:40:58
- Disponibile dal: 31/08/2014
- Etichetta:
- Wooaaargh
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Recensiti su queste pagine circa un anno fa in occasione del loro ottimo EP “The Humane Condition”, ritroviamo gli Ancst con una compilation che racchiude sia i due pezzi di quest’ultimo, sia diversi altri brani sinora pubblicati su split digitali e in formato cassetta. Il gruppo tedesco continua a muoversi per piccoli passi, dosando bene il materiale e rimanendo sempre nel più puro underground. La qualità di questo lotto di canzoni tuttavia non può passare inosservata: come già accennato l’anno scorso, i ragazzi di Berlino sono una notevole realtà nella cosiddetta scena “post” hardcore e black metal; il loro ibrido di crust hardcore, d-beat e sonorità nere possiede sia l’epicità dei primi Fall Of Efrafa che l’euforia degli Ekkaia, così come la profondità dei connazionali Planks. Se a questo aggiungiamo che la band, quando serve, non ha alcuna paura di cimentarsi in trame propriamente black, riuscendo qua e là ad evocare con credibilità persino gli Immortal, allora è solo il caso di ribadire come gli Ancst abbiano le potenzialità per farsi notare da un pubblico molto più ampio di quello che sinora li ha seguiti nel loro peregrinare tra una mini-uscita e l’altra. Il pregio del gruppo è quello di riuscire a gestire tutti questi registri senza strafare: i cambi di atmosfera e di tempo sono quasi sempre fluidi, i brani possiedono strutture snelle e coerenti e in ognuno di essi non vengono mai a mancare melodia o riff tutto sommato memorizzabili. A differenza di altri cosiddetti ibridi hardcore/black metal di oggi – pensiamo agli Hexis o agli ultimi Celeste, ad esempio – gli Ancst non esasperano la componente nera, nè cercano di alienare l’ascoltatore con ripetizioni e riff intercambiabili solo per il gusto di farlo: a fruizione terminata, non sarà difficile ricordarsi subito di alcune delle tracce, segno che i ragazzi hanno a cuore una certa fruibilità e mettono al centro di tutto il concetto di canzone. Tutto sommato spiace non vederli ancora alle prese con un vero full-length, ma questa raccolta di vecchi brani (tutti rimasterizzati per l’occasione) per alcuni potrebbe già rappresentare una sorta di debut album. Ascoltatela con attenzione se siete soliti apprezzare gli ingredienti citati più su.