5.0
- Band: ...AND OCEANS
- Durata: 00:47:07
- Disponibile dal: 17/06/2002
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
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Partiamo da un presupposto: gli …And Oceans, per chi li segue dai tempi del debutto “The Dynamic Gallery Of Thoughts”, od ancor prima dal leggendario demo “Mare Liberum”, avrebbero dovuto essere (e dico ‘avrebbero’, perché finora non hanno affatto rispettato le promesse) una delle band di punta della scena black metal; sappiamo invece che i nostri, dopo l’exploit del primo album, ed un secondo lavoro, “Simmetry Of I, Circle Of O”, assai controverso – ma a mio avviso assai apprezzabile – non sono mai riusciti ad esprimere completamente quel potenziale che avevamo intravisto nelle prime incarnazioni della band finlandese, neppure con il successivo passaggio a Century Media con il parossistico “AM/GOD”. E “Cypher”, che avrebbe in un certo senso dovuto confermare – o per meglio dire ‘rilanciare’ – le velleità dei nostri, invece di aggiustare il tiro finisce per deviare e confondere ulteriormente le coordinate del progetto …And Oceans, portandolo su territori intrepidi ma non esenti dall’accentuare ancor di più la natura acerba ed embrionale di un songwriting che ancora deficita di una conoscenza soddisfacente dell’uso di soundscapes electro/industrial. Se infatti su “AM/GOD” il minimalismo forzato dei sintetizzatori e del programming poteva comunque rientrare nel progetto di presunto crossover tra le radici black metal dei nostri ed un certo tipo di sonorità futuristiche, in questa sede, dove si calca molto di più la mano sulla componente elettronica, l’inesperienza dei nostri si fa sentire più pesantemente, gravando così sulla riuscita finale di un lavoro con tanti, tantissimi spunti, ma che solo sporadicamente riesce a concretizzarsi come sarebbe stato lecito aspettarsi. La cosa che più lascia di stucco è la totale assenza di quel genio schizofrenico e quella deflagrante imprevedibilità a cui gli …And Oceans ci avevano abituato in passato: quasi come se la sensibilità artistica dei nostri si sia lievemente sopita con il tempo, e non garantisca più loro quell’impulso capace di fare la differenza. I brani scorrono, senza riuscire a lasciare un’impronta sensibile sull’ascoltatore, a causa di una diffusa similarità e monotonia di idee, per lo più mal sfruttate o semplicimente assemblate con poca cura; non si tratta però di una questione legata soltanto agli arrangiamenti: spesso sono proprio le strutture dei brani a sembrare eccessivamente confuse, o i refrain all’interno delle singolo tracce a non decollare mai, se non in rari frangenti. In defintiva “Cypher”, è l’ennesimo lavoro di passaggio degli …And Oceans, dal quale,purtroppo, non riceviamo ancora quelle conferme di cui avevamo bisogno per poter iscrivere il nome del sestetto finlandese nell’olimpo della new wave of black metal, accanto a Zyklon, DHG, AboryM, Seth e December Wolves. Una vera delusione.