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- Band: ANDRE' ANDERSEN
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
Per Andrè Andersen, tastierista e mastermind dei danesi Royal Hunt, la parola riposo non esiste sul dizionario: dopo due recenti release della sua main band, oggi lo ritroviamo a promuovere “Black On Black”, la sua seconda uscita solista. Già il precedente “Changing Skin” si era accaparrato i consensi della critica e del pubblico, oggi ci sono tutte le condizioni per poter bissare l’evento. Forte della presenza di musicisti quali l’axe man Rene Realand (Witch Cross) ed il grande Ian Parry degli Elegy dietro ai microfoni, questo album richiama il suono più melodico dei Royal Hunt, al quale viene aggiunta la sete di esperimenti racchiusa nell’ego di Andersen. Gli episodi diretti si contano su due dita, “Coming Home” ricorda lo stile del pezzo “Surrender” (sempre Royal Hunt), mentre in generale è riscontrabile una massiccia presenza di mid tempos alfieri della componente strumentale, dall’interamente suonata “Arena” alla lunga “Eclipse”, brano quest’ultimo forte di componenti classico/sinfoniche. I protagonisti assoluti di “Black On Black” sono senza dubbio le tastiere di Andre Andersen, il cui stile è ormai riconoscibile sin dal primo ascolto, ma soprattutto la prestazione di un Ian Parry che alla componente tecnica unisce uno spirito teatrale e recitativo che valorizza sempre di più il suo già magnifico timbro (influenzato, ripeto, dall’immortale Ronnie James Dio). La grande presenza di orchestrazioni e di parti strumentali potrebbe in qualche modo rappresentare un limite della musica di Andersen, frenata in alcuni episodi dagli eccessivi virtuosismi del tastierista che tanto ha amato (e ama ancora oggi) quell’album che risponde al nome di “Fear”, dove la componente sinfonica è sovrana dall’inizio alla fine. In sintesi “Black On Black” è un qualcosa di più raffinato rispetto alle ultimissime produzioni dei Royal Hunt, forse potrà stancare gli amanti dei pezzi diretti, ma è un’occasione imperdibile di vedere insieme due musicisti di grande talento come Andrè e Ian Parry…solo questi due nomi meriterebbero l’acquisto.