5.5
- Band: ANDRE MATOS
- Durata: 00:52:28
- Disponibile dal: 19/10/2012
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
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L’impressione, ascoltando il nuovo album di Andre Matos “The Turn Of The Lights”, è che si sia rotto qualcosa, che si sia ‘spenta la luce’. Ci aveva lasciato tre anni fa con il valido “Mentalize”, testimonianza di una forma smagliante e di una immutata capacità di stupire i propri affezionati. E’ per questo che la delusione provata all’ascolto del nuovo lavoro si è rivelata più bruciante del previsto. Tutto qui dentro appare smorzato, incolore. Un Matos svogliato e non particolarmente in forma dal punto di vista vocale ci accompagna in un’interminabile ora di power progressive metal privo del mordente (e della produzione) a cui sempre ci aveva abituati in passato. L’album parte con due pezzi assolutamente insipidi, “Liberty” e “Course Of Life”, lasciandoci con quest’ultima la possibilità di provare con mano quanto appena detto: trattasi di un pezzo sulla falsariga di “Pride”, il pezzo più energico del capolavoro “Ritual” degli Shaman, che certifica come il nuovo corso (anzi il nuovissimo corso) sia una versione morfinica del recente passato. A seguire la title track, appena sufficiente se non consideriamo il fatto che le melodie sono tutt’altro che memorabili, e la scandalosa “Gaza”, dove tocchiamo il punto più basso dell’intera carriera del cantante carioca. Ora la situazione non può che migliorare, infatti troviamo finalmente pezzi più a fuoco come “Unreplaceable”, “On Your Own”, anche se la voglia di ascoltare Angra e Shaman cresce a dismisura col procedere dell’ascolto. La seconda metà dell’album scorre senza particolari momenti di interesse, fatta eccezione per la oscura e malinconica ballad “Sometimes”, decisamente in linea con un Matos che, lo confessiamo, ci preoccupa un po’. La venatura oscura che permea tutto l’album non aveva mai campeggiato su nessuna creatura del buon Andre, e francamente mal si sposa con la sua sensibilità musicale. Non ci sentiamo di bocciare in toto questo “The Turn Of The Lights”, perché comunque il livello è decisamente nella media se confrontato con altre realtà del genere e la band di supporto si è dimostrata all’altezza, ma ci auguriamo che il Nostro si possa riposare, raccogliere le idee e scegliere con accuratezza i prossimi passi.