7.0
- Band: ANEURYSM
- Durata: 00:50:54
- Disponibile dal: /02/2011
- Etichetta:
- Kreative Klan
- Distributore: Andromeda
Raggiunto il considerevole traguardo di quindici anni di attività, i veronesi Aneurysm arrivano all’ormai decisivo passo del terzo album in carriera: “Archaic Life Form” sin dai primi ascolti mette chiaramente in evidenza la maturità artistica raggiunta dal quintetto nostrano consegnandoci una formazione capace di sfruttare appieno il proprio potenziale. Il metal degli Aneurysm mescola con gusto le più disparate sonorità moderniste – cariche di sampler e classiche ritmiche martellanti – ad un riffing più ricercato accostabile a formazioni più vicine alla scena power-thrash: il cantato di Gianmaria Carneri si staglia in maniera netta con i ritmi battenti della sezione ritmica prediligendo tonalità medio-alte e creando un contrasto interessante anche se di difficile assimilazione nelle battute iniziali. La buona varietà delle composizioni, la quantità di contaminazioni e la cura riposta nel rendere facilmente memorizzabili i refrain ha senza alcun dubbio, dato i suoi frutti in “Archaic Life Form”: i cromosomi alterati che formano il DNA del nuovo lavoro vengono snocciolati nel giro delle prime due-tre composizioni partendo dall’apripista “The Clear Obscure”, perfetto esempio di ricercatezza ed accessibilità. Degni di menzione episodi come la granatica “The Missing Element”, dotata di un refrain che vi conquisterà dal primo ascolto o la più powereggiante “Last Farewell”, giusto mix di melodia ed aggressività, mnetre non sortisce gli effetti sperati “Angel”, episodio giocato su ritmi più distesi e sull’atmosfera ma che non convince al pari degli episodi più movimentati. Determinante nell’intero lavoro l’apporto di Stefano Torregrossa alle tastiere e sampler, strumenti che compongono la spina dorsale di tracce come “The Missing Element” e “Postulates”, pezzo robotico e dall’incedere assolutamente ipnotico. Qualche piccola ombra è ancora riscontrabile in qualche ritornello meno riuscito ed in qualche indecisione di troppo mostrata nel cantato di Gianmaria nelle tonalità più alte, là dove artwork e produzione non sfigurano di fronte agli ottimi risultati raggiunti in sede compositiva: come avrete ben capito agli Aneurysm manca veramente poco per esplodere al pieno delle loro potenzialità, ma il momento non sembra essere ancora arrivato. In attesa della definitiva consacrazione sarebbe un peccato perdersi questo “Archaic Life Form”: altamente consigliato.