ANEWRAGE – ANR

Pubblicato il 30/12/2014 da
voto
7.5
  • Band: ANEWRAGE
  • Durata: 00:45:00
  • Disponibile dal: 22/11/2014
  • Etichetta:
  • Sliptrick Records

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L’Italia non è un paese per vecchi? Non esattamente, almeno a giudicare dagli indicatori socio-demografici ed economici, ma almeno dal punto di vista del nostro genere musicale preferito la situazione non è così grigia, anzi. Se infatti sono relativamente pochi i ‘dinosauri del rock/metal’ made in Italy, molte sono al contrario le nuove leve che si affacciano sulla scena nazionale e non solo – Destrage, Rhyme, Fake Idols, giusto per citare i primi che ci vengono in mente -, lasciando ben sperare per gli anni venire. Ultimi, ma solo in ordine di apparizione, nella classifica della Best New Breed tricolore, sono i milanesi Anewrage, formazione nata nel 2009 e dedita ad un’alternative metal dall’alto tasso tecnico, stilisticamente accostabile ai nomi citati prima. Ascoltando l’opener “Ape’s Legacy”, scelta anche come primo singolo, il termine di paragone più immediato è proprio quello con i concittadini Destrage, per effetto di ritmiche schizofreniche in pieno stile djent ‘n roll (se pure con un uso maggiore della melodia nei refrain), il resto della tracklist mostra le diverse sfaccettature della band, abile nel fondere tutte le sfumature dell’alternative (dal rock al pop, passando per il nu e il post-grunge) in un unico stile, amabile e frizzante come il miglior lambrusco. Detto dell’eccellente livello tecnico del quartetto, con un plauso particolare per il gusto melodico del chitarrista Manuel Sanfilippo, e della bontà del lavoro nel suo insieme, ci sentiamo di consigliare a chiunque mastichi il genere di dare un ascolto a pezzi come “The Backflip Irony”, con tanto di ritmiche rock ‘n roll in stile primissimi Hardcore Superstar e cori alla Serj Tankian, “Neverball”, farcita di pregevoli solos e jam strumentali, “Veins Swell And Heart Beats Faster”, altra party song da headbaging sfrenato, e “Still Don’t Know”, con i suoi chitarroni downtuned. Di contro, a risultare meno brillanti sono i pezzi più lenti (la fin troppo lunga ballata “Eyes Of A Broken Man”) o troppo pestati (il metalcore più tradizionale di “Rotten”), ma a conti fatti si tratta di peccati veniali nel contesto di una tracklist per il resto impeccabile. OK, la folle lucidità di Paulovich e soci resta ancora un paio di spanne sopra, ma per essere un debut, “ANR” promette davvero bene per il futuro della nuova razza (metallica).

TRACKLIST

  1. Ape's Legacy
  2. Red Wet Lips
  3. The Backflip Irony
  4. Butterflies
  5. Nerveball
  6. Eye of Broken Man
  7. Rotten
  8. Veins Swell And Heart Beats
  9. No More
  10. Still Don't Know
  11. Frozen Light
  12. My Land
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