7.0
- Band: ANGST SKVADRON
- Durata: 00:40:29
- Disponibile dal: 28/01/2010
- Etichetta:
- Agonia Records
- Distributore: Masterpiece
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La proposta dei norvegesi Angst Skvadron appare criptica sin dall’impronunciabile moniker scelto: il trio di Oppland, attivo dal 2008, propone un post-black dalle tinte futuristiche esaltate dalla quantità di sampler e tastiere che infarciscono il lavoro donando ai brani un’atmosfera extra-terrestre. Le composizioni degli Angst Skvadron non si lanciano mai in cavalcate spezzacollo prediligendo invece elementi come l’atmosfera o l’improvvisazione, come testimoniato dalla varietà di generi riscontrabile nelle dieci composizioni incluse nel platter: se durante i primi ascolti i brani possono sembrare semplici e lineari, dedicando tempo e attenzione all’ascolto di “Sweet Poison” ci si accorge della ricercatezza degli arrangiamenti e delle parti strumentali, mai banali come le parti di basso e di batteria incluse in tracce come “Posttraumatic Stress Syndrome” o “Fucking Karma”. Non aspettatevi un viaggio semplice: l’universo degli Angst Skvadron è un continuo slalom tra una pioggia di asteroidi con i suoi continui cambi di umore che alternano riff doom ad altri black n’ roll o persino tristi atmosfere che ricordano da vicino Opeth, Katatonia ed Anathema (“We Miss Them”, “Sweet Poison”) passando per il lidi prettamente progressive (“The U.F.O. is Leaving”, “The Eyes Among Stars”). Talvolta ci si trova spiazzati dalla diversità delle tracce incluse nell’opera che non sembrano voler seguire un unico filo logico o dalla quasi totale mancanza di punti di appiglio delle composizioni, prive di ritornelli facilmente memorizzabili. La voce di O.M.P. non rende sicuramente più accessibile la musica degli Angst Skvadron con il suo scream glaciale alternato solo in rari momenti a parti narrate: come avrete facilmente capito il mondo degli Angst Skvadron è un pianeta ostile, di difficile catalogazione e di altrettanto difficile assimilazione. Se non avete paraocchi e vi piace la musica senza dovervi ancorare ad un genere o ad una singola etichetta, dovete almeno provare ad intraprendere questo viaggio intergalattico sulla navicella norvegese: l’unicità della proposta, la cura riposta in fase compositiva e la qualità dei brani inclusi nel lavoro parlano da sé. Promossi.