5.0
- Band: ANGUISH FORCE
- Durata: 00:16:47
- Disponibile dal: 30/11/2010
- Etichetta:
- My Graveyard Productions
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
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Che dire di questa uscita? La quarta in tre anni fa pensare o ad un gruppo prolificissimo, o ad una qualità scadente. Ebbene, se tutte le uscite dal 2007 in poi degli Anguish Force sono come questo mini EP, c’è da dire che non ci stupiamo di questa velocità a pubblicare. Per fortuna (per gli Anguish Force) le cose non stanno così e la loro discografia è segnata dai validi “Invincibile Imperivm Italicvm” e “Created 4 Self Destruction”, ma lo stesso l’unica parola che si forma nella testa pensando a “Cry, Gaia, Cry” è ‘inutile’. Inutile perché solo al fan più sfegatato può interessare un mini EP di quattro pezzi di cui uno è un pezzo già edito, uno una cover mediocre, il terzo una ‘rimodernizzazione’ di una song del 2008 e infine un’unica traccia inedita, peraltro la più brutta del lotto. Il pezzo iniziale che dà il titolo all’EP è appunto la veloce “Cry, Gaia, Cry”, pezzo tanto bello ed interessante quando era uscito (per chi scrive, uno dei preferiti da “Created…”), ma che qui risulta messo solo a scopi promozionali. La successiva “Hate Is Born” è sì un inedito, ma certo non fa bella figura… tra i pezzi inseriti è appunto quello che presenta meno spunti e che risulta più debole. La versione nuova di “Ride The Brave” è sì migliore di quella contenuta nel disco di provenienza, ma ancora non dà nulla di particolarmente nuovo né al fan né al nuovo ascoltatore. Per quanto riguarda la cover: da quando sua maestà R.J.Dio ha lasciato per sempre questo mondo, ne abbiamo viste mille di cover sue, e dobbiamo ammettere che non è difficile trovarne di venute meglio di questa. Certo, poi il CD in questione contiene anche tre video, di cui però il solo “Don’t Stop Cring (For The Rain)” risulta un minimo apprezzabile. Registrato in modalità simil-live su uno scarno palco, rappresenta quantomeno una versione onesta e credibile degli Anguish Force, rappresentati come una heavy metal band capace di spaccare dal vivo e quindi a proprio agio sopra il palco dei piccoli club. Gli altri due video speriamo invece vivamente che non rappresentino in alcun modo gli Anguish Force come band, ma che siano più che altro scherzi, o un ironico modo di inneggiare ad una stravolta e ultra-superata visione del metal; le scene che li vedono suonare all’interno di un polveroso capannone su degli inguardabili tappeti, oppure peggio ancora il sangue finto spruzzato sulle telecamere mentre i cinque membri suonano vestiti con catenozzi e maschere a gas, sono troppo per qualsiasi fan della musica pesante dotato di un minimo di buon gusto. Gli unici che potranno trovare veramente ‘forti’ questi due video supponiamo possano essere solo quei ragazzini che vedono nella musica tutto quell kitsch e quell’eccessività che sono sì propri del genere musicale espresso ma, per fortuna, non ne rappresentano la totalità. Aspettandoli per una prossima uscita full length, dalla quale ci aspettiamo una conferma al già buono “Created 4 Self Destruction”, decidiamo di scordarci di questo dischetto. E’ meglio per noi e per loro.