4.5
- Band: ANMOD
- Durata: 00:32:10
- Disponibile dal: //2008
- Etichetta:
- Deity Down Records
- Distributore: Andromeda
C’è modo e modo di suonare old school death metal. Si può farlo con esperienza, classe e un mare di ispirazione come i vari Bloodbath, Blood Red Throne o Hail Of Bullets (lo ripetiamo: preparatevi al debut di questi ultimi!) o si può farlo con tanta ammirazione per i grandi del genere e nulla più. I brasiliani Anmod, recente scoperta dell’emergente etichetta olandese Deity Down Records, rientrano in quest’ultima categoria. Molta buona volontà, una furia che non si arresterebbe davanti a niente e nessuno, ma anche una grandissima penuria di estro e talento. Spiace essere duri con la band, ma è praticamente dal 1990, anno di uscita del celebre “Eaten Back To Life”, che siamo subissati da cloni dei Cannibal Corpse senza arte nè parte. Capiamo che per gli Anmod il gruppo capitanato da Alex Webster sia un esempio e un punto di riferimento, ma non sappiamo davvero che senso possa avere realizzare l’ennesimo tribute album mascherato da disco di inediti dopo quasi un ventennio in cui tale stile è stato riletto e rivisitato già in tutte le salse possibili e immaginabili. Certo, il batterista Johnny R.R. è semplicemente una macchina da guerra, l’impatto, come accennato, è notevole… ma dopo due pezzi eravamo già in grado di predire come si sarebbe sviluppata tutto il resto della tracklist! Va bene prendere esempio e lasciarsi ispirare da chi ha fatto la storia di questo genere (in questo caso, oltre ai Cannibal Corpse, segnaliamo Deicide e Vader), ma se si scopiazza soltanto, senza curare adeguatamente il songwriting, il risultato finale non può che essere scadente. Chissà, magari gli Anmod miglioreranno con il passare degli anni, come è successo ai loro connazionali Krisiun, ma per ora non possiamo far altro che bocciare queste dodici banalissime tracce.