7.0
- Band: ANNIHILATOR
- Durata: 01:12:52
- Disponibile dal: 02/11/2009
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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Jeff Waters è uno dei chitarristi solisti più sottovalutati dell’universo hard & heavy. Questo è un dato di fatto. Che poi da qualche anno a questa parte il soprascritto si sia un poco tirato la classica zappetta sui piedini, è un’altra realtà con cui fare i conti. Lui soprattutto, se vuole uscire dalla situazione in cui si è infilato. Ascoltare il nuovo “Live At Masters Of Rock”, registrato nell’edizione 2008 del seguitissimo festival ceco omonimo, scatena sensazioni contrastanti: da una parte si gode nel riassaporare pietre miliari del thrash come “Alison Hell”, “Phantasmagoria” e “W.T.Y.D.”; al contempo ci si domanda se una formazione formalmente perfetta e coesa, ma di gregari che non riescono a creare la magia delle grandi occasioni, sia quella che il talento e le capacità compositive di Mr. Waters meritino. Capacità compositive che effettivamente non producono, da due o tre album a questa parte, gli stessi succosi frutti delle annate andate, ma che ancora riescono a dar vita a pezzi nel più puro stile della band canadese, vedi ad esempio le qui ben riproposte “Operation Annihilation” e “Clown Parade”. Il concerto in definitiva, uscito sia nella combinazione DVD+CD sia come singolo CD, scorre via liscio e senza annoiare, comprendendo in setlist alcune tra le altre hit del gruppo: “King Of The Kill”, “I Am In Command”, “The Fun Palace” e “Never, Neverland”, ad esempio. Alla voce c’è la continua alternanza tra Jeff e il singer Dave Padden, che ha qualche difficoltà quando si tratta di rendere i pezzi originariamente cantati da Joe Comeau, mentre le chitarre escono potenti e definite. Certo l’accoppiata con le immagini del DVD avrebbe un impatto più forte, ma pur in versione solo audio c’è di che essere soddisfatti, con un plauso particolare per le chicche tirate fuori dal cassetto dei ricordi: ”Wicked Mystic” e “Set The World On Fire”. Finale con “Shallow Grave”, niente più che una rock song rubata agli Ac/Dc, ma il gioco degli Annihilator è anche questo: metal, coerenza con il proprio stile e forse anche un po’ di testardaggine che gli ha impedito di raggiungere mete più alte.