5.5
- Band: ANNIHILATOR
- Durata: 00:54:57
- Disponibile dal: 16/04/2007
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Non è mai facile recensire un album di una band che a suo modo ha fatto la storia, soprattutto se il gruppo in questione si chiama Annihilator e proviene da un’accoppiata di album decisamente mal riusciti (soprattutto il penoso “All For You”). Già con il precedente “Schizo Deluxe” i nostri avevano tentato di tornare a suonare quel thrash metal che li aveva resi famosi, riuscendoci nella forma ma non nella sostanza. A breve distanza immettono poi sul mercato questo “Metal”, dal titolo ben più che esplicativo e comprendente una serie di special guest da brividi, del calibro di Alexi Laiho, Corey Beaulieu, Angela Gossow, Jeff Loomis, Mike Amott, Willie Adler, Jesper Stromblad, Danko Jones, Anders Bjorler, Lips e Jacob Lynam! Il grosso problema dell’album e, in definitiva, di tutta la carriera della band, è proprio l’incapacità nel dare continuità alle buone cose che spesso vengono a galla. Così, tra una “Clown Parade” che cita i primi album di Waters e soci e una “Downright Dominate” piuttosto groovy e che rimanda ai Pantera, troviamo anche la pessima “Couple Suicide”, davvero molle e inconcludente, o “Army Of One”, infantile ritorno agli eighties con un testo assolutamente autoreferenziale. A risollevare parzialmente il livello medio contribuiscono in maniera decisa i vari guest che, almeno a livello di assoli, riescono a differenziare un po’ le tracce e ad arginare la tracotanza di Jeff Waters. Tracotanza che risulta evidente anche dal booklet, dove trova posto la sola immagine di Jeff ed al posto dei rimanenti membri del gruppo si è preferito inserire quattro pagine di pubblicità della strumentazione dell’egocentrico leader…alla faccia dello spirito ottantiano. Detto che Dave Padden offre una performance sempre abbastanza sciatta ma un gradino sopra il recente passato, non ci resta che tornare a rimpiangere non solo i primi, inarrivabili, capolavori, ma anche album molto buoni come “Carnival Diablos” ed un singer come Joe Comeau che, ne siamo sicuri, sentendo le ultime uscite della sua ex band, se la starà senz’altro ridendo sotto i baffi.