7.0
- Band: ANNISOKAY
- Durata: 00:44:20
- Disponibile dal: 17/08/2018
- Etichetta:
- Arising Empire
- Distributore: Warner Bros
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Dopo tre album di discreto successo in Germania – non imprescindibili, ma con punte di eccellenza nei singoli episodi -, gli Annisokay sono ora pronti al salto di qualità con “Arms”, disco che sancisce l’esordio nel roster della Arising Empire (sotto-etichetta della Nuclear Blast, dedicata alle sonorità più moderne). Similmente ai lavori precedenti, il sound del quintetto tedesco si rifa ai classici stereotipi del post-hardcore più melodico – alternanza tra cantanto sporco e clean, chitarre compresse orientate solo al groove e punteggiature elettroniche a movimentare il tutto -, piazzando subito in apertura un paio di pezzi pronti per l’heavy-rotation su YouTube (“Unware” e “Good Stories”, cui aggiungiamo la conclusiva “Locked Out, Locked In”), ma fortunatamente i motivi d’interesse non si limitano ai già citati singoli. Tra chitarroni nu vecchia scuola (“Fully Automatic”), retaggi emo-core d’inizio millennio (“Sea Of Trees”), atmosfere soffuse (“Innocence Was Here”, guidata dal pianoforte, e “End Of The World”, con alternanza di clean vocals maschili e femminili), parentesi trance-core (“Escalators”) e rap-core (“Private Paradise”, con Chris Fronzak degli Attila), è evidente la volontà degli Annisokay di ampliare il più possibile i confini di un canovaccio di per sè non particolarmente originale. In periodo di back2school, il quarto lavoro del quintetto tedesco rappresenta una buona colonna sonora per il ritorno tra i banchi, ma anche chi ha passato l’età scolare, a patto di aver consumato all’epoca i dischi di Linkin Park e Senses Fail, potrebbe trovare qualche spunto d’interesse ta i solchi digitali di “Arms”.