7.0
- Band: ANNO MUNDI
- Durata: 00:47:05
- Disponibile dal: 13/12/2019
- Etichetta:
- Black Widow
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Terzo full-length per i romani Anno Mundi, formazione che trova la sua collocazione discografica ideale sotto l’egida della Black Widow Records, per dare alle stampe un interessante lavoro dalla doppia anima. Il quintetto, infatti, vive con naturalezza a cavallo di due mondi: da una parte la scuola sabbathiana degli anni Settanta, quella del periodo d’oro, con i suoi riff cupi e le atmosfere fumose; dall’altra, invece, il progressive rock, più sognante e fiabesco, che disegna paesaggi bucolici e riflessivi. “Land Of Legends” si presenta con un eccellente artwork e ci regala cinque composizioni, per una durata di poco superiore ai quarantacinque minuti: una scelta che apprezziamo, che non mette troppa carne al fuoco, lasciando comunque alle canzoni la possibilità di evolversi come vuole la tradizione del genere.
L’apertura è affidata a “Twisted World’s End”, brano conciso, perfetto per presentare il sound della band, che però non rappresenta l’episodio più intrigante del lotto. Questo onore, infatti, spetta secondo noi alla composizione successiva, “Hyperborea”, con i suoi quindici minuti di durata: si parte con una melodia folk dal sapore arcaico, suonato con chitarra acustica e violino, dopodichè il brano inizia progressivamente a stratificarsi, prima con il sintetizzatore moog, poi man mano con tutti gli altri strumenti, che si incastrano mirabilmente senza mai stancare o risultare prolissi. Si prosegue con una breve composizione acustica à la “Space Oddity”, intitolata “Dark Energy”, ma è “Hyperway To Knowhere” a cambiare nuovamente le carte in tavola con un taglio jazz-rock che mostra le notevoli qualità strumentali dei musicisti. Paradossalmente, il brano che ci convince di meno, è proprio quello conclusivo, “Female Revenge”, ovvero il pezzo più heavy e sabbathiano del lotto: se, infatti, la progressione di “Hyperborea” ci era parsa ben equilibrata e funzionale alla scrittura, in questo caso i quattordici minuti scorrono più faticosamente, complice anche una prova vocale non sempre all’altezza.
Al netto di qualche asperità, comunque, il lavoro svolto dagli Anno Mundi rimane encomiabile ed efficace, ponendo delle solide basi per il proseguimento di una carriera in ascesa. In quest’ottica potrebbe essere particolarmente incisivo il supporto della Black Widow, un’etichetta con una ‘linea editoriale’ assolutamente coerente con la musicalità della band. In attesa di vedere maturare sempre di più i frutti di questa partnership, “Land Of Legends” rappresenta certamente un tassello di valore da aggiungere alla discografia degli appassionati dell’hard rock e del progressive d’annata.