ANNOTATIONS OF AN AUTOPSY – Before The Throne Of Infection

Pubblicato il 19/04/2008 da
voto
6.0
  • Band: ANNOTATIONS OF AN AUTOPSY
  • Durata: 00:30:48
  • Disponibile dal: 15/04/2008
  • Etichetta:
  • Siege Of Amida Records
  • Distributore: Audioglobe

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Gli Annotations Of An Autopsy potrebbero essere definiti la risposta inglese ai Job For A Cowboy. Il gruppo è nato sul finire del 2006, probabilmente proprio in seguito all’ascolto del materiale di questi ultimi, e nel giro di breve tempo è riuscito a fare un gran parlare di sè grazie alla ormai consueta, intensissima promozione su MySpace e a numerose date live in Gran Bretagna. Divenuti da qualche mese una sorta di fenomeno in madre patria, ormai secondo per importanza solo a quello chiamato Bring Me The Horizon, il gruppo rilascia ora il suo primo full-length per la emergente Siege Of Amida Records, potendo già contare su migliaia di copie vendute solo in prevendita! Un risultato a dir poco sorprendente, se si considera che la band è alfiera di un death-core molto pesante e gutturale. Inizialmente ispirati ai suddetti Job For A Cowboy (degli esordi) e al resto della giovane compagnia death-core statunitense, gli AOAA hanno infatti progressivamente spostato il tiro su sonorità più vicine al brutal death metal made in USA, con un occhio di riguardo per la scuola texana capitanata dai Devourment. “Before The Throne Of Infection”, di conseguenza, ci offre brani che cercano di miscelare i due stili, con risultati, in vero, ora apprezzabili, ora noiosetti. Non sempre, infatti, questo impasto di chitarre ultra ribassate e soffocanti, growling da suino sgozzato, gang vocals e continui rallentamenti groovy si rivela digeribile. Diciamo che la band, a livello tecnico, è abbastanza limitata e fa spesso fatica a donare ai brani una dinamicità degna di questo nome. Inoltre, anche sul fronte della varietà del songwriting, lascia un tantino a desiderare: le tracce, a parte alcune nella prima parte della tracklist e le brevi strumentali “Rise Of The Leviathan” e “The Childsnatcher”, sono strutturate sempre nella stessa maniera e si somigliano un po’ tutte. Inoltre, i nostri insistono davvero troppo nella ricerca del rallentamento opprimente, con il risultato che spesso i brani finiscono per perdere buona parte del loro brio e del loro impatto. Comprendiamo che gli AOAA abbiano un’idea del death metal che comprende grosse porzioni di groove, ma qui, a volte, a forza di rallentare, ci si dilunga troppo e si perde totalmente il filo del discorso. Nel complesso, il disco rimane però breve e piuttosto diretto, quindi non si fa certo fatica ad ascoltarlo tutto d’un fiato. Vero, i difetti non sono pochissimi, tuttavia qualche buon pezzo c’è e spesso si ha l’impressione che il materiale possa guadagnare un po’ di vivacità in sede live. Elargiamo quindi una sufficienza d’incoraggiamento agli AOAA… i nostri sembrano tutto sommato avere qualche risorsa, speriamo ora che non si montino la testa e che cerchino di migliorare il prima possibile.

TRACKLIST

  1. Rise Of The Leviathan
  2. Keeper Of The Plaguelands
  3. Human Dust
  4. Sludge City
  5. The Childsnatcher
  6. Prosthetic Erection
  7. Years Of Disgust
  8. Fisted To The Point Of Regurgitation
  9. Deities
  10. Before The Throne Of Infection
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