5.5
- Band: ANOMALOUS
- Durata: 00:55:21
- Disponibile dal: 15/03/2011
- Etichetta:
- Brutal Bands
- Distributore: Masterpiece
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Dopo aver dato alle stampe un EP, gli Anomalous debuttano con “Ohmnivalent” che esce sotto l’etichetta Brutal Bands. Il loro sound è facilmente canalizzabile in questo calderone sempre più sconfinato che è quello del technical/progressive death metal. Nulla da dire sul genere in sé che tutto sommato ci piace, il problema risiede nel fatto che non sempre i gruppi che si cimentano in questo genere sono esattamente i nuovi Atheist. E’ il caso di questo quartetto statunitense, che sembra aver studiato a dismisura tutte le tecniche ritmiche e chitarristiche possibili ed (in)immaginabili, usando ribassamenti chitarristici, tecniche astruse e suoni campionati, interferenze elettroniche e chi ne ha più ne metta, il tutto per rendere il suono più caotico possibile – però con una produzione pulitissima e potentissima. Il risultato è il solito polpettone sonoro che prende pari pari le strutture sbilenche dei Meshuggah, insieme alla loro verve jazz (insieme a quella degli Atheist e dei Cynic) e al loro modo di intendere gli assoli così particolare e distintivo. Poi, tanto per aggiungere un po’ carne al fuoco, irrompono le ormai classiche cascate di note e fraseggi controtempati da mal di testa, che vengono alternati ad alcuni (brevi fortunatamente) stacchi cadenzati che ci portano alla mente quanto di brutto fatto da gente tipo Beneath The Massacre. A questo punto la frittata è fatta, il senso logico e la cognizione di causa nel comporre canzoni sembra essere un optional non pervenuto e al termine dell’ascolto ci rimane la classica sensazione del “tanto rumore per nulla”. Sicuramente a qualcuno questo “Ohmnivalent” piacerà, altri lo troveranno innovativo, altri particolare. A noi sembra più che altro minestra riscaldata.