ANOTHER LIFE – Memories From Nothing

Pubblicato il 29/12/2008 da
voto
6.5
  • Band: ANOTHER LIFE
  • Durata: 00:43:00
  • Disponibile dal: 14/11/2008
  • Etichetta:
  • Vic Records

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Arriva alla pubblicazione, dopo ben cinque anni di gestazione, il primo album degli Another Life, band nata come valvola di sfogo di Andreas “Dea” Karlsson, ex-chitarrista dei Paganizer e attualmente militante nella death metal band Ribspreader. L’album viaggia su coordinate sonore vicine al progressive rock/metal con una vena malinconica riconducibile a band come i Katatonia e Nightingale: non a caso l’album è stato prodotto negli Unisound studio di proprietà di Dan Swanö. Decisivo l’apporto del produttore che è riuscito a donare all’album un suono caldo e avvolgente che ben si sposa con il tipo di proposta musicale dalle forti tinte progressive pur risultando immediato e fruibile da chiunque non sia avvezzo al genere. Ineccepibile la prova strumentale di Karlsson che si destreggia senza problemi tra basso e chitarra: tutte le canzoni sono dotate di buon gusto per quanto riguarda arrangiamenti, melodia e assoli dove la tecnica fortunatamente non prende mai il sopravvento sulla parte emotiva, protagonista indiscussa della proposta. A coadiuvare il lavoro di Karlsson partecipano anche lo sconosciuto Fredrik Pettersson alla seconda chitarra e Dan Swanö in veste di batterista e tastierista: il suo marchio di fabbrica è ben riconoscibile e rappresenta un tassello importante per la realizzazione di tracce come l’opener “Falling Apart” e “The End Of Days” intrise della classe cristallina del factotum svedese. Migliorabili invece la parti vocali di Karlsson che mancano spesso di un’adeguata interpretazione, complemento assolutamente necessario da affiancare alle atmosfere tristi ed emotive che permeano il lavoro. Non mancano tracce ben riuscite come “The Last Goodbye”, “Firstborn Unicorn” o “The Everflow” che contemplano ritornelli di facile assimilazione dove gli stacchi acustici e le tastiere di Swanö riescono a creare un’atmosfera surreale e sognante. Episodio a parte e ben riuscito la conclusiva “Poltava”, che ne suoi sette minuti di durata tra tastiere, chitarre acustiche e cambi di umore riesce a mettere in evidenza la vena progressiva della band. Sinceramente si arriva alla fine dell’album con l’amaro in bocca per un’occasione mal sfruttata: speriamo che oltre alla tecnica strumentale le buone qualità espresse in questo debut vengano adeguatamente sviluppate da Karlsson, che dovrà sopperire con un’interpretazione vocale migliore che purtroppo pesa in maniera decisiva sul voto finale dell’album.

TRACKLIST

  1. Falling Apart
  2. The End Of Days
  3. The Last Goodbye
  4. Fistborn Unicorn
  5. Cotton Pines
  6. Everlasting
  7. I Am Nothing
  8. The Everflow
  9. Poltava
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