7.0
- Band: ANTAGONIST A.D.
- Durata: 00:34:00
- Disponibile dal: 10/04/2015
- Etichetta:
- Lifeforce Records
- Distributore: Audioglobe
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Anche per gli intransigenti Antagonist A.D. giunge il momento di rallentare, ragionare e di aprirsi ad altre influenze. Dopo la bordata a titolo “Nothing From No One” (senza contare i lavori degli esordi), i ragazzi neozelandesi provano a non ripetersi nuovamente e decidono di cambiare un po’ le carte in tavola. Se sino al 2012 il suono del quintetto verteva su un metal-core tagliente vicino a canoni europei di circa quindici anni fa, “Haunt Me As I Roam” ci presenta una band che sta timidamente cercando di mettersi al passo coi tempi: dentro un plotone di special guest per ingentilire il comparto vocale (Sam Carter degli Architects, Andrew Neufeld dei Comeback Kid, JJ Peters dei Deez Nuts…) e, quindi, spazio ad un pizzico di melodia in più anche sul fronte musicale. La compattezza e la forte impronta militante che una volta contraddistinguevano lo stile dei ragazzi vanno un po’ a perdersi, ma le singole tracce guadagnano in presa ed individualità, finendo sovente per farsi ricordare già ai primi ascolti. L’impatto complessivo rimane comunque su livelli più che decorosi: per intenderci, non siamo davanti ad una svolta di dubbio gusto, simile a quella che coinvolse i Caliban al momento del contratto con la Roadrunner Records… la produzione è sì più rotonda e gli ospiti sono alla moda, ma anche su “Haunt Me As I Roam” gli Antagonist A.D. tutto sommato restano innamorati dei loro riff slayeriani e del loro screaming disperato. Inoltre, in vari casi le parentesi melodiche si dimostrano più atmosferiche che ammiccanti: il guitar-work mantiene una buona profondità, si affida spesso a mood cupi ed evita facilonerie poco gradite. Insomma, forse siamo al cospetto di un disco di transizione, forse la “fine” è vicina… a conti fatti, però, il songwriting del gruppo anche questa volta si rivela gradevole, soprattutto all’altezza di episodi consistenti come “Coffin Keeper” o “Old Love”. Di conseguenza, magari aspettate ancora un po’ prima di urlare loro “Venduti!”.