• Band: ANTARKTIS
• Durata: 00:51:58
• Disponibile dal: 06/10/2017
• Etichetta:
• Agonia Records

Nato da una costola degli In Mourning (i fondatori della band sono difatti i chitarristi Björn Pettersson e Tobias Netzell), questo debut, almeno all’ascolto, suona come un disco tutto d’un pezzo e tutt’altro che come passatempo per distanziarsi dalla band madre. Il genere proposto è un groove metal che si confonde, piuttosto bene, con moltissimo post rock, al punto che è difficile delineare dove finisca uno e inizi l’altro per tutta la durata di questo “Idlaante”. Gli svedesi formano di fatto una band vera e propria, e benché le atmosfere disegnate dalle sei corde abbiano un’impronta familiare, la proposta è fresca e intensa. Il disco, sei tracce per una cinquantina di minuti, si snoda tra ritmiche ossessive e pulsanti e momenti ariosi che disegnano percorsi segnati sulla china di un mare calmo ma sempre pronto a deflagrare in tempesta (come nelle diverse emozioni richiamate in “Svalbard” o nella doppietta finale, ad esempio), lanciandosi ora in qualche accelerazione ora in qualche passaggio compulsivo e opprimente. Tutto bene diremmo, sebbene non manchino riferimenti un po’ troppo marcati ad ascolti quali Cult Of Luna e Neurosis, presenze queste che aleggiano durante l’intero ascolto, e qui forse sta un demerito di “Idlaante”, ovvero una riconoscibilità piuttosto limitata all’interno di un genere si delineato ma non per questo meno dispersivo quale il ‘generico’ post metal può essere. Se è vero che si possa intuire un certo modo di interpretare la materia, dunque, vuoi per la natura di side project o per l’essere un primo disco, manca ancora quella nota che sappia un domani farci riconoscere gli Antarktis in mezzo ad un sempre folto numero di anche ottime realtà. Nonostante ciò, bel disco per fan del genere, che si fa ascoltare con estremo piacere, e se tutto va bene sentiremo ancora parlare della band.