6.0
- Band: ANTERIOR
- Durata: 00:43:14
- Disponibile dal: 18/06/2007
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Visto il grande successo riscosso dai Trivium in Gran Bretagna, sembrava strano che da quelle parti sino ad oggi non fosse ancora spuntata una giovane band pronta a seguirne le orme. La Metal Blade però ha scovato questi Anterior e il “vuoto” è stato colmato! Questo quartetto infatti sembra voler puntare a soddisfare l’appetito di tutti quei giovani melodic death-thrash metal fan rimasti delusi dalla svolta “ottantiana” operata dal gruppo di Matt Heafy con il discusso “The Crusade”. Gli Anterior traggono infatti grossa ispirazione da un album come “Ascendancy”, cercando di mescolare heavy classico, thrash e melodic death metal in composizioni lunghe e cangianti, nelle quali è anche possibile rintracciare spesso influenze Children Of Bodom, soprattutto nelle parti più violente e dirette. In sintesi, quella di questi quattro giovani gallesi è un proposta molto attuale e “alla moda”, che però, nonostante le premesse, non si fa ricordare poi così positivamente. Il gruppo infatti pecca troppo di scarsa personalità e – proprio come i compagni di etichetta Forever In Terror – sembra avere un debole per le canzoni ultra strutturate. Su nove pezzi proposti, ben cinque si assestano infatti attorno ai sei minuti di durata, offrendoci una serie interminabile di riff, break e contro-break che ben presto si rivelano di difficile assimilazione. Gli Anterior non suonano male, ma diluiscono troppo il loro cocktail, finendo spesso per perdere il filo del discorso e per sciupare in tracce oltremodo ridondanti anche quei pochi spunti davvero buoni che riescono a produrre. Infine, il cantante/chitarrista Luke Davies non aiuta certo molti dei brani a decollare, esprimendosi perennemente con uno screaming fiacco e monotono. In poche parole, con gli Anterior la Metal Blade difficilmente riuscirà a sollevare un grosso polverone: “This Age Of Silence”, al limite, grazie a buoni pezzi come “The Silent Divide” o “Scar City”, potrà incuriosire e intrattenere i fan più scalmanati dei Trivium, ma nulla più.