6.0
- Band: ANTHENORA
- Durata: 00:57:27
- Disponibile dal: 27/11/2020
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
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A dieci anni esatti dal precedente “The Ghosts Of Iwo Jima” si rifanno vivi i piemontesi Anthenora, autentiche macchine da guerra in campo heavy metal. La loro carriera è caratterizzata da album potenti e quadrati, suonati e composti sempre con passione e dedizione. “Mirrors And Screens” non fa eccezione e segue le sonorità che hanno forgiato i precedenti capitoli: la band cerca di colpire sprigionando energia da vendere, grazie principalmente allo sforzo messo in campo dalle chitarre di Stefano ‘Pooma’ Pomero e Gabriele ‘Gabri’ Bruni, i quali anche grazie ad una produzione piena e potente riescono a costruire un sound vigoroso. Purtroppo se energia e impegno non fanno mai sentire la loro mancanza, si avverte una certa inefficacia durante diversi momenti della tracklist; insomma, non basta certo riempire i brani di riff potenti per ottenere un gran disco heavy metal, ma anzi oggigiorno è sempre più importante dedicare le proprie attenzioni nel creare qualche passaggio in grado di cogliere l’attenzione dell’ascoltatore, sia esso strumentale o vocale. Invece questo quarto full-length del quintetto italiano riga dritto per quasi sessanta minuti, senza fermarsi un attimo a pensare ma agendo più di impulso: il risultato è un lavoro che anche dopo ripetuti e attenti ascolti rimane leggermente distaccato, indifferente. Non bastano i riff tritaossa contenuti in “Alive” e neppure le sonorità powereggianti di “Funny Fricky Killer” e “War & Peace”, dove la band sembra maggiormente in palla. Anche Luigi ‘Gigi’ Bonansea al microfono svolge il suo compito senza strafare, ed un po’ tutto il disco dà l’impressione di un lavoro svolto con passione, ma senza troppo estro.
Se quello che cercate è un tuffo all’interno del metallo più classico e robusto allora “Mirrors And Screens” potrebbe regalare qualche soddisfazione, ma da questo comeback discografico e da una band di una certa esperienza come gli Anthenora era lecito attendersi qualcosa di più.