8.5
- Band: ANTICHRIST SIEGE MACHINE
- Durata: 00:29:06
- Disponibile dal: 08/10/2021
- Etichetta:
- Profound Lore
- Distributore: Audioglobe
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I tamburi da guerra preannunciano l’arrivo degli Antichrist Siege Machine e del loro nuovo “Purifying Blade”, dimostrazione senza compromessi della nuova maturazione assunta dal duo americano in questa prova. Messo a punto un assetto battagliero dal suono triviale già con le uscite passate, la band può contare oggi sul sostegno generoso di una label come Profound Lore Records e su di una registrazione ormai perfetta per presentare al meglio le nefande scorribande death/black di cui sono capaci i Nostri, dotati di un sound massacrante che sposa a nozze con l’immaginario belligerante e distruttivo suggerito da copertina e titoli di questo disco. Ci muoviamo nei territori annichilenti del war metal più tetro ed oppressivo, capace di evocare terremotanti sensazioni di straniamento nell’ascoltatore e di schiacciare ogni qualsivoglia tentazione melodica sotto il peso insostenibile di un carro armato di riff pesanti e beat batteristici scoppiettanti che mantengono sempre il tiro delle canzoni altamente pericoloso. La scelta di accordature molto basse, così come la generale predisposizione ad un’impostazione certamente più vicina al death metal, allontana in realtà gli Antichrist Siege Machine dalla tradizionale sequela di band che hanno forgiato il genere nel corso degli ultimi trenta anni, e trova dei punti di contatto certamente più stabili con la ‘nuova’ scuola del settore capeggiata da gente come Diolcetian e Revenge, ricordati più volte dagli assalti di pura violenza messi in atto dai due di Richmond. Rimane tuttavia un legame bruciante con il passato grazie alle scelte vocali del batterista S.B. ed alle sue metriche ossessive coniugate secondo uno screaming lacerante che ricorda il migliore Impurath nei lavori dei suoi Black Witchery, chiudendo quindi un cerchio tra passato e futuro ben congeniato. Musicalmente, tutto sembra studiato (ma non eccessivamente) per poter colpire sempre al massimo della potenza: cercando di fare più male possibile con strumenti di tortura, più che musicali, orchestrati dal violento blast beat che scandisce funesto molte battute di “Purifying Blade”, ma riuscendo allo stesso tempo ad esprimere pari straripanti emozioni anche su temi più lenti e midtempo terribili, in grado di mostrare un lato differente con cui straziare le carni dei nemici da parte di questi soldati war metal. L’esecuzione materiale di pensieri di sterminio e distruzione trova in “Purifyng Blade” un esempio fulgido in quanto a chiarezza d’intenti e capacità musicali, configurandosi semplicemente come una delle migliori uscite del genere in virtù della qualità debordante contenuta in queste canzoni. Avanti tutta per gli Antichrist Siege Machine: nessuno sguardo verso il passato e ordine assoluto di non fare prigionieri sono le uniche direttive che guidano con successo questa formazione oggi, destinata di questo passo a numerose campagne di successo nel temibile mondo del death/black più oltranzista.