7.0
- Band: ANTICREATION
- Durata: 00:37:08
- Disponibile dal: 08/07/2022
- Etichetta:
- Sentient Ruin
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Dalle rovine di un antico tempio ellenico sorgono i lamenti soffocanti delle anime torturate da una nuova entità malefica: gli Anticreation. Un nome che dice tutto, un suono che si scaglia contro l’umanità, che esalta ogni elemento di distruzione, che invoca l’annientamento. Tutto ciò converge prepotentemente nel debutto discografico del duo greco intitolato “From the Dust of Embers”, uscito sotto l’etichetta americana Sentient Ruin Laboratories. Necro e Noctus sono coloro che danno voce e rabbia alla creatura dal volto sfigurato, dimostrando un’efficace attitudine nel creare atmosfere opprimenti in chiave black-death. Noctus, infatti, non è nuovo in questo ambiente cupo ed inospitale: il musicista ha già suonato in diverse band locali tra le quali Burial Hordes, Enshadowed e Merciless Crucifixion, dove ha affinato la propria arte sonora malvagia. “From the Dust of Embers” muove i suoi neri tentacoli nel mare melmoso del death metal attingendo linfa vitale da mostri come Immolation e Dead Congregation per poi spingersi nelle profondità oscure dove brulica il suono atroce dei Portal e quello perfido dei Lucifyre. I dieci brani racchiudono la visione distopica di una discesa spaventosa in un vero e proprio incubo a velocità alternate, come l’immagine di uno sguardo intrappolato sul finestrino di un treno che viene divorato da paesaggi deformi. Musicalmente parlando, non aspettatevi sorprese o lampi di ricercatezza, gli Anticreation rigurgitano fiumi di violenza concepita per non essere digerita ma versata come liquame nei campi di un mondo alla deriva. Dopo un breve intro, le ritmiche asfissianti prendono subito il sopravvento, blast-beat martellanti triturano l’anima mentre riff di chitarra perfezionano la tortura con frustate ben assestate. Crudeli dissonanze si sovrappongono a densi rallentamenti che vengono trainati da vocalizzi spaventosi, veri e propri demoni alati indomabili. La forza di questo full-length sta proprio nella discontinuità ritmica che offre un ascolto multiforme: i territori apocalittici di “The Beauty of Lava” e “Abomination Reborn” si dilatano lentamente scomparendo nell’orizzonte di una tempesta infernale istigata dalla title-track, da “A Journey Into the Throat of Death” e da “Unborn”. Il denso e spietato sound dei Nostri scorre come fosse lava nei solchi del disco, provocando spaccature affascinanti dentro le quali brucia una società in rovina, diventata ormai un inutile rifiuto tossico.
In conclusione, “From the Dust of Embers” piacerà ai cultori di sonorità estreme, un lavoro non rivoluzionario ma, nel suo genere, fluido ed equilibrato. Un disco capace, sin da subito, di sedurre la preda, immobilizzarla ed infine divorarla con le fauci di un death metal infetto e tenebroso che vi spedirà all’inferno.