9.5
- Band: ANTONELLO SASSONE
- Durata: 00:23:19
- Disponibile dal: 25/02/2005
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E’ indubbiamente la “next big thing” del panorama chitarristico italiano, anche solo volendo dar credito a quelle voci di corridoio (più che fondate) che lo vorrebbero in procinto di firmare per una delle più prestigiose label strumentali a livello mondiale. Meglio conosciuto nelle vesti di co-leader del progetto Last Acoustic (ensemble in chiave acustica con due album all’attivo, l’utimo dei quali con il funambolo austriaco Milan Polak nelle vesti di special guest), offre nelle cinque tracce qui prese in esame un succoso antipasto del full length di prossima pubblicazione. Definire in poche righe lo stile del chitarrista cassinate è impresa ardua, essendo Mr Sassone un vero e proprio condensato delle migliori istanze del chitarrismo d’avanguardia, sia in termini compositivi che dal punto di vista prettamente tecnico. Musicista trans-genere per eccellenza, fonde con disarmante facilità l’impatto deflagrante del techno thrash con chiaroscuri melodici dall’enorme carico emotivo (“Non Compos Mentis”), sposando al tempo stesso la causa di una fusion di frontiera, adagiata su basi sintetiche sfuggenti, ora adagiate su tappeti trip hop ora incentrate su beat accelerati dall’effetto straniante, quasi un gioco di specchi nel richiamare fraseggi volutamente out (“New Sensations”). L’ambigua natura del flusso lidio caratterizza le trame di “Swallowed By The Sea”, forse la traccia più genuinamente holdsworthiana del lavoro, contrappuntata da suggestive gabbie sonore, fra pitch fluttuanti e minacciosi riverberi estesi. Volendo tuttavia individuare l’highlight del disco, la scelta non può non ricadere su “Hurricane”, impressionante tour de force virtuosistico in salsa psicoide, graziata da una continua sovrapposizione di canali, un effetto che oltre alle strepitose qualità tecniche dell’axeman ha il pregio di simulare una sorta di orchestrazione combinata, per poi assistere (nella seconda sezione del brano) a spiazzanti non sense in chiave clean, secondo la tradizione del miglior Thordendal. Quattro brani mozzafiato per un artista ormai maturo per l’esplosione su grande scala.