7.0
- Band: ANTROPOFAGUS
- Durata: 00:14:28
- Disponibile dal: //2001
- Etichetta:
- Beyond Productions
- Distributore: Masterpiece
Torna la mattanza genovese chiamata Antropofagus. E lo fa in grande stile, pubblicando un lavoro che al primo ascolto stordisce senza possibilità di appello o giudizio; tre sole sono le mattonate in faccia scagliate dai due grind-freaks nostrani. Risentendo “Alive Is Good…Dead Is Better”, poi, si entra in confidenza con tutti i suoi particolari, le sue morbosità, i suoi spigoli vivi, la sua drum machine potente ed ossessiva, il suo non darti tregua per un secondo.Solo tre tracce, è vero, ma riempiono stomaco ed orecchie ad ogni ascolto. Pensateci…il brutal/grind core è un terreno minato, sul quale è difficilissimo riconoscere la linea estremamente sottile che divide il rumore noioso e muto dall’aggressione all’arma bianca, dal lancinante frastuono della putrefazione. Eppure eccoci di fronte ad un prodotto che plasma e rimescola le carte del death-grind senza mancare di rispetto ad una tradizione che, mai come in questo genere, pesa tonnellate. Sono i sei minuti dell’opening track a chiarire subito il rapporto schiavo/padrone che si instaurerà per tutta la durata del disco. Ed è sorprendente trovarsi a godere di tale umiliante schiavitù. Perché si gode di un martoriamento sonoro, di una carneficina degna dei film dei migliori Deodato o Lenzi, o ancora del maestro Lucio Fulci, addirittura omaggiato nell’ultima traccia “L’Aldilà…E Tu Vivrai Nel Terrore”, remake della colonna sonora del suo capolavoro. Consigliatissimo a tutti i grinders. Un 7 solo perché è un mini, il voto per il full length sarà più alto, ne siamo sicuri.