ANTROPOFAGUS – Methods of Resurrection Through Evisceration

Pubblicato il 16/05/2017 da
voto
8.0
  • Band: ANTROPOFAGUS
  • Durata: 00:36:24
  • Disponibile dal: 12/05/2017
  • Etichetta:
  • Comatose Music

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Francesco “Meatgrinder” Montesanti e i suoi Antropofagus, ormai fra i veterani e i padri putativi della attuale scena death metal italiana, arrivano finalmente al traguardo del terzo full-length dopo il notevole successo del comeback album “Architecture of Lust” (2012). Ancora una volta, è trascorso parecchio tempo prima che il gruppo tornasse fra noi con un nuovo lavoro, ma il lungo periodo lontano dalle scene non si rivela affatto sinonimo di un terremoto a livello stilistico. Per chi fosse amante di chitarre come rasoi, ritmi ossessivi e atmosfere mefitiche, gli Antropofagus rappresentano sempre una scelta vincente. Così va anche questo ultimo “M.O.R.T.E. – Methods of Resurrection Through Evisceration”, nuova opera che procede sulla scia del sadico death metal che da sempre contraddistingue la band. Come noto, gli Antropofagus sono il risultato di un perverso mix tra vecchia scuola anni Novanta e alcune sfumature più moderne tendenti al filone “brutal”; districarsi in un tale groviglio di influenze può non essere facile, ma i quattro riescono sempre a tenere alto il livello dell’attenzione grazie ad un songwriting accattivante e coerente. In particolare, su “M.O.R.T.E.” emerge una vena epica e vagamente tradizionalista che a a tratti sembra potere fungere da ipotetico ponte fra le grezze formule old school del glorioso debut album “No Waste of Flesh” e le inclinazioni più moderne e frenetiche del suddetto “Architecture…”. Dopo l’intro “Whirlwind of Initiation”, “Spawn of Chaos” parte vorticosa con un riffing tesissimo e ritmiche sincopate, ma con i successivi episodi l’assalto decelera per rivestirsi di groove e poi ripartire di nuovo sui terreni oscuri di un death metal che guarda alla solennità tetragona di Hate Eternal e Morbid Angel. Forse più dei lavori che lo hanno preceduto, il disco necessita di un’attenta e graduale metabolizzazione prima di essere complessivamente afferrato ed apprezzato: la tracklist non dura tantissimo, ma è colma di articolate evoluzioni caratterizzate da vistosi cambi di tempo e sovrapposizioni, venature epiche e concessioni alla melodia che custodiscono echi del miglior death metal statunitense vecchia scuola. Un viaggio pressochè totale nella storia del genere che raggiunge livelli eccellenti soprattutto all’altezza della title track, sicuramente il brano più completo ed emotivo del repertorio della band. L’evoluzione degli Antropofagus può ricordare in certi casi quella che ha visto protagonisti i colleghi Hour Of Penance negli ultimi anni – strutture più ragionate, più respiro nei riff e nei cambi di tempo – ma il tocco e la ferocia dei ragazzi restano inconfondibili. Appuntatevi quindi questo titolo evitando di lasciarlo passare inosservato; dischi così soddisfacenti non escono tutti i giorni dal nostro paese.

TRACKLIST

  1. Whirlwind Of Initiation
  2. Spawn Of Chaos
  3. Chants For Abyzou
  4. Praise To A Hecatomb
  5. Methods Of Resurrection Through Evisceration
  6. Omnipotent Annihilation
  7. The Abyss (Chapter 1)
  8. Quintessence Of Suffering
  9. Deception Of The Blood
  10. Living In Fear (Malevolent Creation cover)
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