ANTROPOMORFIA – Engendro

Pubblicato il 07/03/2004 da
voto
6.0
  • Band: ANTROPOMORFIA
  • Durata: 00:36:11
  • Disponibile dal: //2003
  • Etichetta:
  • NECROMANCE RECORDS
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Benvenuti, ragazzi, nel putrido e marcescente antro della dimora degli Antropomorfia…la “leggendaria band spagnola fondata nel 1989 da Fernando Payer”, stando almeno a quanto ci dice la concisa biografia allegata. Colpiti forte al tratto stomaco-intestinale dalla visione della copertina di questo disco (non vi ricorda la scena del parto del mostriciattolo mezzo uomo/mezzo lucertolone, nella fortunata serie televisiva anni ’80, “Visitors”?), cosa vi aspettereste mai di trovare al suo interno, sonoramente parlando? Ma una sana dose di metallo brutale e senza compromessi, in puro stile floridiano ovviamente! Cannibal Corpse, Deicide, Monstrosity e tutto il resto della compagnia growleggiante sono le principali, ed uniche, influenze degli iberici Antropomorfia, band non certo di primo pelo, nata più di dieci anni fa, ma che solo ora riesce a trovare spazio, tempo e mezzi per uscire allo scoperto e mostrare a chiunque voglia sfidarla la propria capacità distruttiva. Diciamo subito che i quattordici brani di “Engendro” non sono memorabili e neanche troppo estremi, a ben vedere. Si capisce che il gruppo viene dalla “vecchia scuola”, in quanto non è violenza cieca quella che fuoriesce dal dischetto, bensì brani articolati e logici, con discreti riff e buone alternanze d’umore. La voce di Fernando non abbandona mai l’impostazione gutturale, lasciando ben poco spazio a velleità sperimentali, mentre la sezione strumentale colleziona prove decenti e senza infamia, seppur assolutamente ostacolata da una produzione non all’altezza, con le chitarre che sembrano il basso e un sonoro d’insieme che somiglia molto ad un attacco di uno stormo di calabroni…Carina, invece, l’idea di alternare le canzoni vere e proprie, tra le quali citerei “Hedor Pestilente”, la celebrativa “Holocausto Canibal” e l’irruente title-track, a tracce strumentali, atte a fungere da intermezzi rilassanti e riappacificatori, nell’attesa di rituffarsi nel caotico bailamme metallico: e quindi, ad esempio, troviamo la liturgica “En El Nombre De Dios” a preparare il terreno per la rapida “Mortal Curaciòn”, oppure i sintetizzatori oscuri ed antichi di “Requiem” ad annunciare la morte del nu-metal, nell’omonimo pezzo, ed ancora l’inquietante “Corpore In Sepulto” (agghiaccianti le grida del cantante) prima di “En Avanzado Estado De Descomposicion”, un aborto brutale grezzo e malato. Come avrete potuto leggere, c’è anche spazio per una canonica cover di “After World Obliteration” dei Terrorizer. Dunque, ennesimo disco fondamentalmente inutile per il mercato attuale della musica estrema…ciò nonostante, i fedeli appassionati del genere troveranno carne per i propri denti, durante l’ascolto di “Engendro”. Premiamo quindi gli Antropomorfia, assegnando loro una sufficienza strappata per il rotto della cuffia. Non di più.

TRACKLIST

  1. Trance
  2. Hedor Pestilente
  3. Asi Te Pudras
  4. Corruptus Interium
  5. Holocausto Canibal
  6. En El Nombre De Dios
  7. Mortal Curacion
  8. Corpore In Sepulto
  9. En Avanzado Estado De Descomposicion
  10. Metastasis
  11. Engendro
  12. Requiem
  13. Nu-Metal
  14. After World Obliteration
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